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Piano dell' Offerta Formativa
Istituto Paritario “LA SALLE
Via Lodovica, 14 - TORINO  

anno scolastico  2006/07
sommario

      1. Presentazione dell’istituzione

1.1   San Giovanni Battista de La Salle fondatore dei Fratelli delle Scuole Cristiane

1.2   La Scuola Lasalliana nel mondo d’oggi  

 

      2. Origini ed evoluzione dell’Istituto “LA SALLE”
2.1   La scuola nell’ambito del territorio

       
3. Progetto educativo della scuola lasalliana
      
I Fratelli e i collaboratori laici nella scuola:
1.         sono attenti alle istanze giovanili
2.      
   soprattutto dei poveri e dei deboli
3.         operano comunitariamente
4.         in un clima di fraternità
5.         perché la scuola funzioni bene
6.         realizzano il ministero educativo
7.         nella Chiesa
8.     con fedeltà creativa al carisma di San G. B. de la Salle

4.      
4. Finalità educative
4.1   Obiettivi educativi della scuola
4.2   Risposte ai bisogni educativi espressi dal contesto ambientale
4.3   Contratto formativo

        5. Organizzazione interna
5.1   Organi collegiali
           COLLEGIO DEI DOCENTI
           CONSIGLIO DI CLASSE
           CONSIGLIO D’ISTITUZIONE
5.2   Organigramma
5.3   Consiglio di Direzione  

       
6. Organizzazione dell’attività didattica
6.1   Obiettivi generali trasversali e disciplinari
6.2   Criteri di scansione dell’attività didattica
6.3   Valutazione
6.4   Criteri concordati per la promozione scolastica
6.5   Attività di recupero, sostegno e potenziamento
6.6   Strumenti didattici utilizzati
6.7   Attività parascolastiche
6.8   Attività extrascolastiche
6.9   Orientamento

        7. Indirizzi di studio
        
* Istituto Tecnico per Geometri (ITG)

7.1   Attività integrative e parascolastiche
7.2   Modalità di distribuzione del monte ore annuale complessivo del curricolo e di quello 
       
di ciascuna disciplina
7.3   Modalità di strutturazione dei percorsi: moduli - unità didattiche
7.4   Quadro orario
 

             * Istituto Tecnico per il Turismo (ITT)
              (Progetto assistito ITER)

7.5   Attività integrative e parascolastiche
7.6   Modalità di distribuzione del monte ore annuale complessivo del curricolo e di quello 
       
di ciascuna disciplina
7.7   Modalità di strutturazione dei percorsi: moduli - unità didattiche – progetti
7.8   Quadro orario

        8. Regolamento
8.1   LA GIORNATA SCOLASTICA
8.2   ASSENZE E GIUSTIFICAZIONI
8.3   NORME DI COMPORTAMENTO
8.4   USO DEGLI SPAZI E DELLE ATTREZZATURE
8.5   RELAZIONI CON LA PRESIDENZA, I DOCENTI, LA SEGRETERIA
8.6   PROVVEDIMENTI DISCIPLINARI


       
9. Servizi direttivi e amministrativi
9.1   Direzione e Preside
9.2   Segreteria e Amministrazione
9.3   Portineria
9.4   Libri scolastici

1.   Presentazione dell’istituzione

 

1.1  San Giovanni Battista de La Salle fondatore dei Fratelli delle Scuole
        Cristiane

     Nato a Reims il 30 aprile 1651 da una nobile famiglia, Giovanni Battista de La Salle riceve la tonsura all’età di 11 anni e diventa Canonico della Cattedrale di Reims a soli 16 anni. Pur continuando i suoi studi di teologia, egli deve, dopo la morte dei suoi genitori, dedicarsi all’amministrazione dei beni di famiglia e assicurare la tutela ai suoi fratelli e sorelle. Viene ordinato sacerdote il 9 aprile 1678. Due anni più tardi  ottiene il dottorato in teologia.

Turbato dalla sorte dei bambini poveri che sembravano “lontani dalla salvezza”, decide, spinto da Dio, di promuovere la loro educazione perché li vede “abbandonati a loro stessi”. Per ottenere migliori risultati, abbandona la sua casa, va a vivere con gli insegnanti, rinuncia al proprio canonicato ed ai suoi beni e forma una comunità che prende ben presto il nome di “Fratelli delle Scuole Cristiane”. Questa iniziativa incontra l’opposizione delle autorità ecclesiastiche, ostili alla creazione di una nuova forma di vita religiosa, di una comunità di laici consacrati alla conduzione di scuole gratuite, tenute “insieme e per associazione”. I suoi metodi innovatori gli procurano molti nemici. Tuttavia de La Salle  ed i suoi Fratelli riescono a creare in tutta la Francia una rete di scuole di qualità, caratterizzate dall’impiego della lingua volgare, dal raggruppamento degli alunni in vari livelli, dall’integrazione dell’istruzione religiosa con l’insegnamento profano, da insegnanti ben preparati, dotati di vocazione e di senso della missione, e dal coinvolgimento dei genitori. La Salle  è inoltre un pioniere per quel che riguarda la preparazione degli insegnanti laici, per i corsi domenicali per i giovani che lavorano e per la creazione di uno dei primi istituti in Francia per i giovani delinquenti. Affaticato da una vita di privazioni e dal lavoro spossante, muore a Saint-Yon, vicino a Rouen, il mattino del Venerdì Santo del 7 aprile 1719, poche settimane prima di compiere 68 anni.

Viene canonizzato il 24 maggio 1900 e proclamato Patrono degli educatori il 15 maggio 1950.

1.2  La Scuola Lasalliana nel mondo d’oggi

     San Giovanni Battista de La Salle ha vissuto una tipica esperienza educativa tra i giovani: aperto alla realtà e immerso nella condizione giovanile, è intervenuto in essa con acuta saggezza.

La Sua proposta educativa è stata caratterizzata dalla passione di promuovere simultaneamente la crescita umana, cristiana, individuale e sociale dei giovani.

Seguendo il suo esempio, la nostra scuola si impegna a comprendere ciò che accade nella società in cui è chiamata ad operare e a coltivare il senso della comunità e della condivisione. Ecco un quadro riassuntivo della missione lasalliana, come è vissuta oggi nel mondo:
     I Fratelli, presenti in tutti i Continenti (5922 al 31.12.2002), vivono oggi la missione educativa aiutati da 60000 collaboratori e Docenti laici e da Sacerdoti, Religiosi, Ex-Allievi, Amici.
    
Questa missione educativa è al servizio di oltre 775000 giovani in 79 Paesi del mondo, in istituzioni educative che rispondono alle esigenze giovanili di tutte le età, dalla scuola elementare all’insegnamento superiore e universitario, dalle scuole tecniche, professionali e agricole a quelle per analfabeti, nomadi, extracomunitari, ex-tossicodipendenti, portatori di handicap, giovani difficili e alle scuole serali per adulti.
     In Italia i Fratelli gestiscono, in molte città, scuole di ogni ordine e grado, centri professionali, comunità di recupero e centri di accoglienza.

La scuola lasalliana oggi è al servizio non solo dei cattolici, ma anche dei giovani appartenenti ad altre confessioni religiose. Essa è presente in Paesi ad alto sviluppo economico, ma anche in Paesi mediamente sviluppati o poveri. Viene definita “Scuola Lasalliana” perché animata da Fratelli e da insegnanti laici e laiche che formano insieme una comunità educativa.

2.  Origini ed evoluzione dell’Istituto “LA SALLE”

     La presenza dei Fratelli delle Scuole Cristiane a Torino risale al 1829, quando vennero chiamati dal re Carlo Felice. Dopo aver fondato numerose scuole elementari, tecniche, diurne, serali, domenicali e promosso il “Sistema Metrico Decimale”, nel 1902 Fratel Ugolino (Prof. Giovanni Goddett) fondò anche l’Istituto La Salle. Sostenitore dell’opera fu il Barone Carlo Alberto Jocteau che per 24 anni collaborò gratuitamente come docente.
     L’Istituzione, nata in via delle Rosine, si trasferì per crescente numero di alunni nell’attuale sede di via Lodovica 14.
     Per parecchi anni il convitto ospitò giovani provenienti da diverse zone del Piemonte e della Valle d’Aosta.
     La vita scolastica venne sempre arricchita da attività socio-culturali e ricreative promosse e valorizzate dalla collaborazione di numerosi e affezionati Ex-Alunni a beneficio di centinaia di giovani.
     L’Istituto La Salle si configura giuridicamente come un Ente morale ed opera senza fini di lucro.

2.1  La scuola nell’ambito del territorio
    
L’Istituto La Salle ha sede a Torino in via Lodovica 14, nella zona della Gran Madre.
     La proposta educativa e formativa dell’Istituto si articola nei seguenti corsi di Studio:

ISTITUTO TECNICO PER GEOMETRI (Ordinamento tradizionale - Solo Triennio)

ISTITUTO TECNICO per il TURISMO (Progetto ITER - Solo Triennio)

     L’Istituto propone formazione umana, cristiana, sociale, morale, culturale e professionalizzante non solo nell’ambito del servizio scolastico, ma mantenendo viva la tradizione anche dopo gli anni di frequenza, mediante l’attività dell’Associazione Ex-Alunni.
     Sulla base degli stimoli provenienti dal territorio cittadino e da quello dei maggiori Comuni di provenienza degli alunni, si sono avviate attività di approfondimento, consolidamento didattico e professionalizzazione, negli ambiti della protezione civile, della normativa e della prevenzione incendi, del turismo.
     Tali segmenti, per il Corso Geometri, sono stati attivati con il supporto di Tecnici specializzati di Enti Pubblici e di Organizzazioni private quali il Comando Provinciale dei Vigili del Fuoco, la Direzione della Protezione Civile, l’Assessorato ai Lavori Pubblici della Regione Piemonte, il Collegio dei Geometri di Torino.
     Il Corso ITER sviluppa attività con finalità legate al segmento turistico, economico-aziendale, pubblicitario, museale, artistico, avvalendosi di Esperti e Tecnici dei settori di riferimento, e in collaborazione con gli Enti Pubblici. Esso si propone di formare dei tecnici intermedi nel settore turistico.

3.  Progetto educativo della scuola lasalliana

     Il Progetto educativo della scuola lasalliana intende riaffermare la volontà dei Fratelli delle Scuole Cristiane di operare per la presenza e il significato della scuola lasalliana in Italia, anche nell’attuale congiuntura storica, non priva di difficoltà, che viviamo ogni giorno.
     Coniugando gli apporti della prassi e tradizione lasalliana con le acquisizioni delle moderne scienze umane e degli approcci scolastici, il Progetto offre la sintesi dei vari momenti di vita della nostra scuola. Per questo è destinato ad essere punto di riferimento per i protagonisti e fruitori del nostro servizio educativo: dirigenti, docenti, alunni, genitori ed ex-alunni potranno considerarlo una comune piattaforma di partenza per realizzare una scuola di qualità. Suo scopo non è di cristallizzare il vissuto della nostra scuola, ma piuttosto di segnare un punto di arrivo, che è anche punto di partenza, verso l’acquisizione di capacità di ascolto e di risposta alle interpellanze dei giovani e delle famiglie.

 
Premessa
   Le istituzioni lasalliane, fin dalle origini, hanno operato nell'ambito dell'educazione cristiana secondo il carisma ispirato da Dio al loro fondatore, San G. B. de La Salle.
   I Fratelli delle Scuole Cristiane dedicano la loro opera all’educazione degli alunni soprattutto nel campo della scuola, riconoscendosi testimoni e depositari del carisma di cui percepiscono tuttora la validità, l’interesse e l’attualità, al servizio dei giovani, della Chiesa e della società.
   Nel 1986 un gruppo di Lasalliani dell’area europea, impegnati a diverso livello nell’insegnamento, ha operato un approfondimento sull’identità della scuola lasalliana tracciandone le linee programmatiche essenziali e i punti obbligati di riferimento del Progetto educativo. Tali linee, ribadite dal Superiore Generale F. John Johnston nei convegni di Strasburgo (1994) e Chianciano (1997), sono: 

la fede e lo zelo, con riferimento alla centralità di Cristo, come specificità dell'insegnante lasalliano;

la preparazione per l’inserimento nella vita con la ricchezza della persona e le abilità professionali acquisite;

l’autonomia attraverso opportunità didattiche che stimolano la ricerca, la creatività e le capacità critiche;

la crescita del senso di responsabilità, grazie alla libertà e alla disciplina che favoriscono la consapevolezza;

la partecipazione di tutte le componenti, aperta a un dialogo serio e fattivo. 

I Fratelli e i collaboratori laici nella scuola:

  1. sono attenti alle istanze giovanili
  2. soprattutto dei poveri e dei deboli
  3. operano comunitariamente
  4. in un clima di fraternità
  5. perché la scuola funzioni bene
  6. realizzano il ministero educativo
  7. nella chiesa
  8. con fedeltà creativa al carisma di S. G. B. de La Salle.
Sono questi i punti programmatici che caratterizzano l’identità della scuola lasalliana.
1. Attenti alle istanze giovanili
La prima preoccupazione di chi si dedica all’insegnamento è impegnarsi a conoscere gli alunni e discernere bene come comportarsi con ognuno di loro.  
(De La Salle, Méditations, 33, 1)  
   La pedagogia lasalliana stimola la comunità scolastica ad essere attenta alle personalità in divenire, a calibrare il percorso formativo alle esigenze concrete, espresse o anche solo percepite e ad operare affinché i giovani siano stimolati a sviluppare al massimo le loro potenzialità.
   Ciò significa conoscenza individualizzata degli alunni e quindi:
organizzazione degli orari e dei programmi per consentirne l’osservazione personalizzata;
inserimento di attività (di laboratorio, sportive... e anche non strettamente scolastiche) per favorire contatti diretti non mediati da problematiche di apprendimento e di valutazione;
promozione di un efficace coordinamento nell’ambito degli organismi di gestione didattica per un continuo e proficuo interscambio di osservazioni.
   Tale obiettivo può essere raggiunto solo attraverso una sinergia di elementi personali e istituzionali che impegna:
- gli educatori
ad accogliere con rispetto gli alunni, con le loro debolezze e aspirazioni;
ad aprire con discrezione la conoscenza al di là dell’ambito puramente scolastico, per percepire l’ambiente familiare e sociale in cui vivono, le amicizie, i limiti e le aspirazioni, le esigenze di formazione e conforto;
ad operare, confidando nella possibilità di crescita e di sviluppo, per:  
guidarli a conoscere meglio se stessi, chiarire insieme il senso, le opportunità e i limiti delle esperienze e delle crisi;
condurli a scoprire il valore della solidarietà e dell’impegno sociale e religioso;
dare la certezza di essere ascoltati e capiti nella loro unicità.
- le istituzioni
ad attivare un'organizzazione che consenta all’alunno di essere protagonista consapevole del processo formativo e condotto ad assumere le proprie responsabilità, avvalendosi in particolare di:
modalità che privilegiano la lezione partecipata per favorire i contributi personali, pur senza trascurare l’informazione che è la base del sapere;
scelte che sollecitano le attitudini e il “già noto” in campo cognitivo, relazionale e spirituale;
metodologie attive in grado di individuare le potenzialità intellettuali e le capacità espressive;
relazioni educative di sostegno e di supporto.
- l'ambiente scolastico
a divenire centro di vita e luogo in cui gli alunni:
vivono positivamente la loro esperienza scolastica;
si trovano a loro agio;
possono liberamente esprimersi,
realizzando un’efficace comunità educativa che si avvale anche delle competenze degli organi collegiali.

2. Soprattutto dei poveri e dei deboli
È vostro dovere istruire i poveri. Usate grande tenerezza  nei loro riguardi e superate la riluttanza che potrebbe suggerirvi di preferire i ricchi. Gesù considera fatto a sé il bene operato per i poveri.                                        
(De La Salle, Méditations, 130, 1)
   Debolezza e povertà devono essere interpretate e vissute all’insegna dei tempi: il termine povertà assume, oltre alla valenza che riguarda le difficoltà economiche, altri aspetti non meno preoccupanti come:
indifferenza per i valori religiosi,
povertà effettiva,
ansia per il futuro,
noia e solitudine,
sopravvalutazione del sesso,
adesione acritica ai valori dominanti nella società,
difficoltà ad orientarsi nell'informazione,
relativismo dei valori,
impegno velleitario di parole e non di opere,
culture egemonizzanti,
crisi della famiglia.
   Pertanto le istituzioni lasalliane, gratuite nei sistemi in cui l’autorità pubblica riconosce la validità dell’opera dei Fratelli, si adoperano nell’attuale situazione italiana per:
promuovere l'accesso a quanti intendono avvalersi della scuola lasalliana;
facilitare l'iscrizione creando condizioni favorevoli (borse di studio, premi...) per la famiglie in difficoltà;
adottare opportune metodologie didattiche: pedagogia per obiettivi, ritmi personalizzati, attenta osservazione del progresso...;
organizzare spazi e tempi per assicurare la massima possibilità di interventi di sostegno, di recupero e di studio guidato;
creare tra gli alunni un clima di fraternità che supera una sterile competitività al servizio della solidarietà.

3. Operano comunitariamente
Per realizzare le finalità della scuola, i Fratelli favoriscono la collaborazione e il mutuo arricchimento tra i membri della comunità educativa. Aiutano ciascuno, giovani, genitori, educatori, sacerdoti, ex-alunni  e amici ad assolvere il proprio  ruolo specifico. 
(Regola F.S.C. 1987, 17 b).
   De La Salle ha costituito un gruppo stabile e motivato di Fratelli associati e consacrati a Dio per offrire l’istruzione e l’educazione cristiana degli alunni.
   Tale compito oggi può essere assolto attraverso l’opera congiunta di religiosi e laici che collaborano, ciascuno nel proprio ruolo e con specifiche competenze, alla promozione umana, cristiana, sociale e culturale dei giovani.  
   La comunità educativa quindi:
ha il suo nucleo centrale nella comunità religiosa dei Fratelli che offrono una testimonianza evangelica dedicando vita, intelligenza,energie al servizio dei giovani secondo il carisma del La Salle, di cui sono cuore e memoria;
trova collaborazione nei laici, titolari di specifiche competenze educative e didattiche, che si impegnano a svolgere la propria missione nelle istituzioni lasalliane condividendo i principi ispiratori del progetto educativo;
vede nei genitori, titolari del diritto-dovere non delegabile di provvedere all'educazione dei figli, interlocutori privilegiati per sostenere le scelte in campo educativo;
considera i giovani come protagonisti del processo formativo, chiamati a partecipare alla vita dell'istituzione attraverso l'impegno nello studio, la presenza alle diverse attività, l'assunzione di responsabilità nell'assolvere i loro compiti e prepararsi all'inserimento nella società;
sollecita gli ex-alunni a partecipare in modo fattivo alla vita delle istituzioni, anche attraverso le competenze professionali specifiche;
stimola quanti si identificano nella pedagogia e nella spiritualità lasalliana a collaborare, ciascuno secondo il proprio carisma, all'opera educativa.

4. In un clima di fraternità
Se usate con i giovani la fermezza di un padre, per sottrarli al male, dovete pur usare la tenerezza di una madre per affezionarli a voi, per fare loro tutto il bene possibile.
(De La Salle, Méditations, 101, 3)  
   Il clima fraterno è il fondamento della pedagogia lasalliana che, su precisa indicazione del La Salle, rifiuta l’autorità fondata sulla forza del potere e poggia i suoi principi sulla capacità di giungere a “toccare il cuore degli alunni” (De La Salle), sul dialogo e sulla disciplina condivisa.  
   La fraternità si manifesta nello spirito comunitario in cui ciascuno, secondo le competenze e il ruolo, condivide talenti, valenze, risorse, ma anche preoccupazioni: è una conquista che tocca i rapporti tra le varie componenti della comunità scolastica.
   Gli educatori sono chiamati ad uno stile di vita che va al di là del tempo strettamente scolastico e si manifesta attraverso:
gesti di fraternità: vicendevole aiuto e comprensione, leale trasparenza nei rapporti umani, piccoli gesti quotidiani di attenzione alle persone;
atteggiamenti di solidarietà: sostegno nelle difficoltà e nelle debolezze;
momenti di condivisione e gioia comunitaria;
generosità nel perdono.
Inoltre verso gli alunni la fraternità si esprime nel:
capirne le peculiarità rispetto al mondo adulto;
privilegiare l'educazione preventiva che permette di svolgere l'attività educativa con la comprensione e l'incoraggiamento e non semplicemente con interventi correttivi;
accompagnarli e sostenerli nelle conquiste e negli insuccessi.
Fra gli alunni la fraternità non deve ridursi a cameratismo, ma viene sollecitata attraverso appropriate modalità di intervento:
promozione del lavoro di gruppo che favorisce l'aiuto e il rispetto reciproco;
stimolo alla sana emulazione che suscita operosità e creatività;
sollecitazione al senso di responsabilità con l'assegnazione di compiti adeguati all'età;
proposta di progetti di azione pedagogica gestiti dagli alunni.

5. Perché la scuola funzioni bene
Sono lieto che la vostra scuola funzioni bene e abbia un buon numero di alunni: preoccupatevi di istruirli bene.  
(De La Salle, Lettres, 52, 20)
   Il Progetto Educativo si richiama alla fondamentale raccomandazione che La Salle ripeteva ai suoi collaboratori e che oggi si esprime con il termine “scuola di qualità”. 
   Per raggiungere tale obiettivo ed essere dinamica, la scuola deve assumere decisioni in tutti i settori operativi.
   Ai docenti si richiede:
coerente organizzazione dei percorsi formativi,
efficacia nella comunicazione,
effettivo coordinamento didattico,
scelta di adeguate modalità di lavoro,
individuazione di appropriate metodologie di insegnamento,
scelta oculata di strumenti per la verifica dell'insegnamento-apprendimento, dei processi e dei progressi,
correttezza di stile nei rapporti con i giovani, le famiglie e l'ambiente.
   Condizione essenziale per il buon funzionamento dell’istituzione scolastica è l’impegno costante e responsabile di tutti i docenti che mettono a disposizione, in un dinamismo coinvolgente, le risorse spirituali, umane e professionali.
   In particolare si richiede:
aggiornamento personale e collegiale delle competenze didattiche,
attenzione continua alla ricerca pedagogica ed alle sue realizzazioni,
coordinamento sistematico per una effettiva integrazione disciplinare,
condivisione di esperienze in sessioni di formazione permanente.
   Il capo d'Istituto ha il compito di "leader" nel funzionamento dell'istituzione scolastica e di mediatore nelle difficoltà.
   Pertanto è sua cura:
sfuggire alla tentazione dell'accentramento;
individuare i responsabili di alcune funzioni, valutandone le attitudini;
ascoltare e meditare anche sulle critiche;
dissipare i malintesi;
essere attento a mantenere l'equilibrio tra i diversi gruppi che compongono la comunità educativa.

Inoltre deve:
vigilare sul puntuale assolvimento degli obblighi istituzionali;
organizzare la vita della scuola in conformità alle disposizioni vigenti;
avvalersi di un sistema di informazione efficace;
tenere contatti con l'ambiente circostante per proporre attività interessanti e utili alla formazione dei giovani;
definire modalità valide a pubblicizzare l'istituto;
accogliere e proporre innovazioni;
e infine, come responsabile della politica educativa, è tenuto a:
fornire puntuali informazioni;
saper percepire le difficoltà;
individuare le esigenze strutturali ed operare per realizzarle.

In particolare nei confronti delle famiglie è sua cura:
dare un'immagine positiva della scuola fin dal primo contatto:
accoglienza cordiale,
linguaggio trasparente,
procedure semplici;
organizzare opportunamente gli orari di incontro con i docenti, gli alunni e le famiglie;
curare la puntuale informazione sull'andamento scolastico e sulle scelte di "politica scolastica".

6. Realizzano il ministero educativo
Nell’esercizio del vostro ministero, non portate invano il nome di cristiani e di ministri di Dio. Vivete in modo tale da giustificare questi titoli gloriosi. Istruite i vostri alunni con la dedizione e lo zelo che Dio richiede per un ministero così santo. 
(De La Salle, Méditations, 93, 3)
   Il ruolo dell’educatore cristiano è un ministero della parola di Dio che consiste nell’annunciare il Vangelo e nel vivere in una comunità di fede.
   
   La comunità dei Fratelli offre testimonianza di:
valori umani,
vita evangelica,
coscienziosità professionale,
competenza qualificata.

   L'educatore lasalliano persegue l'obiettivo di evangelizzare le intelligenze, proponendo ai giovani una sintesi di vita e fede, aiutandoli a:

confrontarsi in modo oggettivo con i messaggi della cultura moderna;
esprimere giudizi coerenti con una autentica scala di valori;
recuperare la dimensione etica e spirituale attraverso la riflessione.

   La famiglia:

collabora con l'Istituto e la comunità ecclesiale;
crea un ambiente in sintonia con la scuola;
costituisce un ponte tra scuola e società;

   La formazione cristiana richiede:

creazione e presenza di una comunità di fede,
progettazione dei vari cammini educativi,
programmazione attenta delle attività mirate allo scopo fondamentale,
organizzazione della iniziazione e della formazione lasalliana degli insegnanti.

7. Nella Chiesa
Nel vostro ministero dovete unire lo zelo per il bene della Chiesa e per quello dello Stato. Procurerete il bene della Chiesa rendendo i vostri alunni dei veri cristiani, docili alle verità della fede e agli insegnamenti  del Vangelo.
(De La Salle, Méditations, 130, 1
)  
   La scuola lasalliana, come ogni altra scuola cattolica, riceve dalla Chiesa la missione di insegnare e si propone di svolgere uno specifico servizio ecclesiale, specie nella Chiesa locale, come aveva realizzato S. G. B. de La Salle.
   La missione della scuola lasalliana è di contribuire alla evangelizzazione dei giovani, ma la sua specificità consiste nel saper coniugare:
l’educazione umana con l’annuncio di Cristo,
il servizio educativo dei poveri con la promozione della giustizia, 
il successo negli studi con il dinamismo comunitario. 

   Tale missione, promossa da un animatore della pastorale coadiuvato da collaboratori, si estende anche agli adulti che collaborano con l’istituzione: insegnanti, genitori, personale ausiliario, ex-alunni.

   La scuola lasalliana realizza la sua missione pastorale con:

apertura, disponibilità e capacità di accoglienza,
semplicità di stile,
spirito di amicizia e di fraternità;
e secondo le categorie che accosta:
offre un cammino evangelico diversificato;
propone un'educazione umana, una cultura religiosa e una riflessione cristiana sugli avvenimenti quotidiani;
mantiene, ove possibile, la connotazione di scuola popolare, accessibile a tutte le categorie di persone che si accostano;
presenta un'immagine di sé, aperta ed accogliente, con semplicità e spirito fraterno.

   La scuola lasalliana, aperta al servizio della Chiesa locale:

stabilisce e mantiene contatti con l'ufficio scolastico e pastorale della Diocesi e con la Parrocchia;
cura l'effettivo coinvolgimento degli alunni nei diversi organismi ecclesiali, anche in vista della loro partecipazione, al termine degli studi;
è disponibile alla collaborazione con sacerdoti e laici impegnati nell'associazionismo e nell'azione apostolica e spirituale;
collabora, secondo le possibilità e le occasioni, con le altre scuole cattoliche;
sensibilizza la comunità educativa ai problemi delle giovani Chiese, delle Missioni e del Terzo mondo.

8. Con fedeltà creativa al carisma del La Salle
Lo Spirito di Dio ha suscitato nella Chiesa, nella persona di San Giovanni Battista de La Salle, un carisma che anima anche oggi i Fratelli e molti educatori.  
(Regola F.S.C. 1987, 20)
   Nella comunità educativa lasalliana si sta acquisendo la responsabilità comune, sia da parte dei Fratelli sia dei collaboratori, di dover tramandare il carisma sempre attuale del La Salle.  
  
Tale carisma è affidato ai Lasalliani non solo come deposito da custodire, ma come germe da coltivare e far crescere.  
   La fedeltà alle sue intuizioni non significa mito delle origini, ritorno al passato e fedeltà materiale a prescrizioni, bensì volontà di rispondere alle esigenze di oggi con lo stesso slancio che ha portato La Salle a dare risposte alle istanze del suo tempo.

   La fedeltà al presente e l'adeguarsi allo spirito delle origini lasalliane non si escludono, ma si incoraggiano a vicenda per implicita

attenzione al presente,
memoria del passato,
continuità nella speranza.

   I nodi essenziali che perpetuano il carisma lasalliano si esprimono nel:

procurare agli alunni, specie agli sfavoriti, un'educazione umana, sociale e cristiana, secondo il ministero affidato dalla Chiesa ai Lasalliani;
operare per rinnovare la scuola, renderla aperta ai poveri come mezzo di promozione sociale, e annunciare Gesù Cristo come via certa di salvezza;
sapersi aprire, oltre che alla scuola - strumento privilegiato dell'azione lasalliana - ad altre forme educative, secondo le necessità della Chiesa e della società;
dare risposte adeguate alle nuove povertà.

4.   Finalità educative


4.1  Obiettivi educativi della scuola
    
L'azione educativa dell'Istituto, ispirandosi ai principi della pedagogia del De La Salle ed avvalendosi dell'esperienza vissuta e testimoniata, converge verso l'obiettivo di "scuola di qualità" già presente nei documenti originali in cui si raccomandava que l'école aille bien (“che la scuola vada bene”).
     A questo fine l'Istituto si propone di:
a)   valutare periodicamente l'azione scolastica, gli orientamenti, l'incidenza e l'influenza dell'istituzione sul territorio;
b)   verificare periodicamente le modalità attuative del Progetto educativo, in relazione alle esigenze espresse dalle dinamiche evolutive sociali;
c)   aiutare gli educatori nella formazione professionale in itinere: acquisizione di tecnologie avanzate, condivisione di esperienze, iniziative collegiali;
d)   attuare modalità di formazione permanente dei docenti: con pubblicistica, partecipazione a seminari e convegni, prodotti multimediali.

     Gli alunni sono quindi condotti ad inserirsi positivamente nel mondo degli adulti, calibrando il percorso formativo alle esigenze concrete, espresse o anche solo percepite, provenienti da loro, dalle loro famiglie, dalla società, dal mondo del lavoro.
     L'impegno di chi opera nell'Istituto è quindi rivolto a:
a)   sviluppare le potenzialità per consentire a ciascuno di realizzarsi pienamente;
b)   riconoscere le debolezze ed impegnarsi al loro superamento;
c)    favorire costruttivamente la competitività in un clima solidale e collaborativo;
d)    sviluppare senso di responsabilità personale, grazie ad un giusto equilibrio tra libertà e disciplina;
e)    mantenere il collegamento con la realtà del mondo del lavoro e professionale, per garantire l' indispensabile riferimento all'evoluzione dei settori interessati.

4.2  Risposte ai bisogni educativi espressi dal contesto ambientale
     In risposta ai bisogni educativi delle famiglie l’Istituto offre:
a)   una formazione culturale capace di consentire il positivo inserimento nella società e che permetta l’ingresso nel mondo del lavoro, nonché un efficace percorso culturale in prospettiva di studi accademici;
b)  
una formazione morale e sociale degli alunni in senso evangelico, nel pieno rispetto della libertà di ognuno, mediante sensibilizzazione all’opera di volontariato, momenti di riflessione condivisa, momenti di preghiera.
4.3  Contratto formativo
     Per “contratto formativo” si intende l’impegno da parte di tutta la comunità scolastica (preside, docenti, genitori e allievi) allo sviluppo di un’etica fondata sul rispetto reciproco e sulla costruzione di un clima di trasparenza e fiducia per il miglior conseguimento dei fini istituzionali della scuola così come già affermato nel “Progetto Educativo della Scuola Lasalliana”.  

5.   Organizzazione interna

5.1  Organi collegiali
        COLLEGIO DEI DOCENTI
     Al Collegio Docenti, composto dagli insegnanti che operano nella stessa istituzione scolastica,  è affidato il compito di fissare gli obiettivi educativi e didattici di tutti i Corsi operanti nell’Istituto. Il Collegio Docenti è presieduto dal Preside e si riunisce almeno tre volte l’anno.
        CONSIGLIO DI CLASSE
     Il Consiglio di Classe coordina l’azione dei docenti all’interno di ogni singola classe; esercita le proprie competenze in materia di programmazione, valutazione e sperimentazione.
     Il Consiglio di Classe si raduna ordinariamente in occasione delle valutazioni quadrimestrali e interquadrimestrali, secondo un calendario predefinito.
        CONSIGLIO D’ISTITUZIONE
     Il Consiglio d’Istituzione è costituito dal Preside, da un rappresentante dell’Ente gestore e dai rappresentanti del personale docente, dei genitori, degli studenti e del personale ausiliario.
     Tra i rappresentanti dei genitori viene eletto il Presidente del Consiglio d’Istituzione, che a sua volta nomina un segretario.
     Il Consiglio formula proposte ed esprime pareri in merito all’organizzazione scolastica generale e all’andamento didattico dei Corsi.
5.2  Organigramma
     Collaborano nella organizzazione e nella gestione dell'attività didattica:
a)   Il Preside;
b)   Il Vicario del Preside;
c)   I Coordinatori di classe a cui viene attribuita la funzione di mantenere efficaci rapporti all'interno del gruppo-classe e di individuare i problemi emergenti, proponendo al Preside le possibili, migliori soluzioni;
d)   I Responsabili delle attività didattiche connesse all'utilizzo dei laboratori;
e)   I Responsabili dell’organizzazione ed attuazione di attività per gli stages degli alunni;
f)     I Responsabili dell'orientamento;
g)   I Referenti delle Commissioni interne per obiettivo.  
5.3 Consiglio di Direzione
     La collaborazione costante, il confronto e lo scambio propositivo tra la Scuola e l’Istituto dei Fratelli delle Scuole Cristiane sono assicurati dal Consiglio di Direzione, costituito da:
a)   Preside;
b)   Vicario del Preside;
c)   Fratello Direttore della Comunità;
d)   Fratello Vicedirettore della Comunità;
e)   Fratello Economo della Comunità;
f)     Responsabile di Segreteria.
e da altre figure istituzionali con competenze specifiche, qualora necessarie.  

6.   Organizzazione dell’attività didattica

 

6.1 Obiettivi generali trasversali e disciplinari
     Gli obiettivi trasversali generali sono fissati annualmente dal Collegio docenti sulla base delle seguenti tracce:

Per il triennio

cognitivi

comportamentali
- Comunicare efficacemente utilizzando appropriati linguaggi tecnici

- Lavorare in gruppo

- Leggere e interpretare testi e documenti - Porsi in relazione correttamente
- Elaborarli e rappresentarli in modo efficace rispetto a differenti finalità - Adattarsi a situazioni nuove
- Documentare adeguatamente il proprio lavoro - Essere flessibili
- Analizzare situazioni e rappresentarle in modo funzionale ai problemi da risolvere - Essere tenaci nel perseguire gli obiettivi
- Interpretare in modo sistematico strutture dinamiche - Attivare percorsi di autoapprendimento
- Effettuare scelte e prendere decisioni cercando ed assumendo informazioni opportune - Saper ricercare ed utilizzare le informazioni

6.2  Criteri di scansione dell’attività didattica
a)   Sotto il profilo della scansione dell'anno scolastico, il Collegio dei docenti ha adottato la divisione dei periodi di studio in quadrimestri, ritenendola funzionale all’organizzazione dell’attività didattica;
b)   Verrà fatta pervenire alle famiglie, oltre alla valutazione quadrimestrale, un'informativa interperiodale sulla situazione scolastica e disciplinare dei figli;
c)
   L'unità oraria di insegnamento è di 50 minuti, in relazione al notevole numero di ore scolastiche presenti nel curricolo di studio. Ciò favorisce la possibilità di mettere a disposizione degli studenti attività extrascolastiche per l'apprendimento;
d)
   L’orario scolastico, articolato su cinque giorni settimanali (sabato libero), è organizzato come segue:     
    
-       Ingresso:  ore 08.00
     -       Inizio lezioni: ore 08.05 – 2 intervalli: ore 10,30-10,45 e ore 12,25-12,35
     -       Uscita: ore 13,15 e 14,15 a seconda dei Corsi e delle classi

6.3  Valutazione
     Per la verifica e la valutazione dell'apprendimento, il Collegio dei docenti ha assunto le seguenti decisioni operative:
a)   utilizzare la scala di misurazione assegnando i voti da 2 a 10/10, secondo le direttive ministeriali; b)   assumere come riferimento per la misura dell'apprendimento i livelli di giudizio indicati nelle seguenti tabelle:

livello di conoscenza

voto
Conosce e sa elaborare in modo articolato ed approfondito le tematiche proposte esprimendosi con un linguaggio ricco e preciso 9 - 10
Conosce e sa elaborare autonomamente sul piano linguistico e concettuale 8
Ha lievi incertezze sul piano dell'elaborazione concettuale e linguistico - espressiva 7
Conosce e sa sintetizzare le conoscenze ma deve essere guidato 6
Dimostra conoscenze frammentarie e superficiali 5
Dimostra conoscenze scarse e disorganizzate 4
Si dimostra quasi totalmente privo delle conoscenze richieste 3
Si dimostra completamente privo delle conoscenze richieste 2

livello di applicazione

voto
Applica procedure e conoscenze senza errori, anche in lavori nuovi e complessi 9 - 10
Possiede la capacità di applicare i contenuti e le procedure acquisite anche in lavori articolati, presentando tuttavia lievi incertezze 8
Commette lievi imprecisioni nell'applicazione di contenuti e procedure 7
Sa applicare conoscenze e procedure in compiti semplici senza errori significativi 6
Applica conoscenze e procedure con lievi errori e deve essere guidato 5
Applica conoscenze e procedure di base in compiti semplici, commettendo errori 4
Non riesce ad applicare le conoscenze e le procedure neppure se guidato 3
Dimostra di mancare totalmente di capacità di applicazione e sviluppo delle conoscenze e delle procedure elaborative 2

livello di analisi e sintesi

voto
Padronanza nel cogliere ed organizzare autonomamente gli elementi di un insieme e di stabilire relazioni in modo appropriato 9 - 10
Capacità di cogliere ed organizzare le conoscenze e le procedure acquisite in modo autonomo, con lievi frammentazioni 8
Capacità di effettuare analisi e sintesi sulle conoscenze, pur con lievi imprecisioni 7
Capacità di effettuare analisi ed acquisizione di autonomia di sintesi se guidato 6
Capacità di effettuare analisi parziali, presentando però imprecisioni nelle operazioni di sintesi, delle conoscenze e delle procedure 5
Possibilità di effettuare analisi parziali in ambiti comunque semplici, presentando imprecisioni nelle abilità di sintesi 4
Scarsa capacità nel compiere analisi anche parziali o guidate e scarsa autonomia di sintesi 3
Dimostra di non possedere capacità sintetiche e non appare in grado di effettuare analisi corrette 2
6.4  Criteri concordati per la promozione scolastica
    
Il Collegio dei docenti, in ordine alla promozione scolastica, e secondo le indicazioni ministeriali, ha assunto i seguenti criteri:
a)  
i risultati delle verifiche sommative;
b)   il superamento dei debiti formativi;
c)   i progressi evidenziati nel corso dell’anno;
d)   l’assiduità, la partecipazione, l’interesse e l’impegno personale;
e)   la capacità di autonomia nel lavoro scolastico;
f)     l’acquisizione di competenze specifiche nel lavoro in gruppo.
6.5  Attività di recupero, sostegno e potenziamento
a)   Attività di studio guidato in tempo extrascolastico (quattro pomeriggi settimanali facoltativi, in orario 14.45 – 16.15 o 14 – 15,30 per favorire le esigenze degli alunni, d’intesa con il docente di classe);
b)
   Sportello permanente di sostegno e di recupero (obbligatori, con orario c.s. , sotto la guida dei docenti). 

6.6  Strumenti didattici utilizzati
a)   Laboratori di Informatica per tutte le attività inerenti le discipline professionalizzanti e per l'insegnamento delle lingue;
b)   Accesso alla Sala Multimediale, con utilizzo guidato di CD-Rom, VHS, DVD, TV satellitare;
c)   Lavagne luminose;
d)   Disponibilità all'accesso guidato in Internet;
e)   Consultazione in biblioteca e accesso al prestito di opere in lettura.

6.7  Attività parascolastiche

a)   Corsi di lingua inglese per gli alunni del triennio Geometri (2 ore in orario curricolare per 3a e 4a; pomeridiane facoltative su richiesta per la 5a);

b)   Corsi di Informatica specifici per i singoli indirizzi.

6.8  Attività extrascolastiche
a)   Visite d’istruzione;
b)
   Spettacoli teatrali;
c)
   Mostre d’arte;
d)   Attività sportiva:
     -       Tornei interni di calcetto e pallavolo
     -       Organizzazione della Giornata della Neve;
     -       Nuoto settimanale presso la Piscina del Collegio S. Giuseppe di Torino;
     -       Partecipazione a gare e tornei tra gli Istituti cittadini.

6.9  Orientamento

     Al fine di indirizzare e supportare gli allievi delle classi finaliste nella scelta della strada da seguire conseguito il diploma, l’Istituto propone degli incontri con la partecipazione di responsabili universitari dei principali corsi di laurea e post-diploma.

     Inoltre, al termine del quarto anno, l’Istituto organizza dei tirocini formativi di orientamento (stage) finalizzati a:

a)   conoscere l’applicazione delle nozioni teoriche studiate;

b)   osservare la complessità del mondo del lavoro;

c)   conoscere gli aspetti organizzativi di un’azienda o di uno studio professionale;

d)   l’inserimento nel mondo del lavoro;

e)   il conseguimento di crediti formativi.

     In relazione a questo, il Collegio dei Docenti nomina un responsabile per l’orientamento il quale si occupa di ricercare la collaborazione di aziende e studi professionali, di monitorare lo svolgimento dello stage stesso e di  predisporre la relazione finale che deve essere presentata ai Consigli di Classe.  

7.   Indirizzi di studio

Istituto Tecnico per Geometri (ITG)

     II corso per l'acquisizione del diploma di Geometra mira a far conseguire un titolo spendibile in tutte le attività connesse con i problemi dell'edilizia e del settore immobiliare, per le attività di progettazione e di controllo, con particolare attenzione alle esigenze di difesa dell'ambiente e di recupero edilizio.
7.1 Attività integrative e parascolastiche
a)   Visite guidate a cantieri edilizi, centri produttivi di materiali per l'edilizia ed agli uffici
     del Catasto;
b)   Visite a strutture produttive del settore agricolo ed agro-alimentare;
c)   Sopralluoghi a tracciati stradali in vista della redazione dei diversi progetti;
d)   Corsi di informatica su programmi Office – Autocad – Allplan – Dolmen;
e)   Seminari a tema: protezione civile, sicurezza sul lavoro, normative prevenzione incendi;
f)     Possibilità di prosecuzione del corso di Lingua Inglese nel terzo e quarto anno e quinto anno.

7.2  Modalità di distribuzione del monte ore annuale complessivo del curricolo e di quello di ciascuna disciplina
    II quadro orario complessivo e quello di ciascuna disciplina sono conformi alle indicazioni ministeriali.
    Nello spirito dell'autonomia, l’Istituto ha apportato alcune modifiche al monte ore annuale, intanto per inserire 2 ore di Inglese in orario curricolare in 3a e 4a Geometri, e poi per poter utilizzare il 15% del monte ore complessivo per attività integrative che, nella misura del possibile, saranno individuate anche con il supporto di consulenti esterni, attraverso un continuo e più approfondito confronto con il territorio ed il mondo del lavoro e delle professioni.

7.3  Modalità di strutturazione dei percorsi: moduli - unità didattiche
     I percorsi didattici si articolano in moduli ed unità didattiche per meglio rispondere alle esigenze di una scuola in evoluzione ed una più proficua integrazione disciplinare.
7.4  Quadro orario ITG

Materie

III IV V
Religione 1 1 1
Lingua e lettere italiane 3 3 3
Storia ed Educazione civica 2 2 2
Inglese 2 2 *
Matematica 4 3  
Fisica 2    
Chimica 2    
Tecnologia rurale 3    
Economia e contabilità 3 2  
Estimo   2 5
Costruzioni  3 4 6
Tecnologia delle costruzioni 2 3 3
Topografia 4 6 6
Elementi di diritto   2 3
Educazione fisica 2 2 2

Totale

33  32  31 

* Opzionale

Istituto Tecnico per il Turismo (ITT)
(Progetto assistito ITER)

     Il Progetto assistito ITER (attivato nell’a.s. 2001-2002) è stato proposto dal Ministero dell’Istruzione (MIUR) nell’ambito dei progetti coordinati e assistiti che hanno anticipato la riforma della scuola superiore.
     L’ITER si caratterizza per una maggior attualizzazione delle materie tecnico-pratiche ed un approfondimento di quelle umanistiche, ponendosi così all’avanguardia nel panorama della formazione degli operatori della nuova Europa.
     Il corso per l'acquisizione del diploma di Tecnico del Turismo è orientato alla formazione di operatori esperti del settore con capacità organizzative e gestionali legate alle problematiche del turismo e del territorio, con particolare riferimento a quello in cui si inserisce l’Istituto. Una formazione dinamica per un tecnico che dovrà operare in un ambito in continua evoluzione al servizio di “persone in movimento”.
7.5  Attività integrative e parascolastiche
a)   Visite didattiche ad aziende operanti nel settore turistico;
b)   Incontri con esperti ed operatori dei settori specifici;
c)   Viaggi di studio;
d)   Stages nel corso del triennio;
e)   Visite relative a settori tecnici, aziendali, artistici e a fonti di reperimento dati;
f)     Partecipazione ad attività congressuali e ad altre manifestazioni turistiche;
g)   Corsi di informatica su programmi Office.

7.6  Modalità di distribuzione del monte ore annuale complessivo del curricolo e di quello di ciascuna disciplina
    II quadro orario complessivo e quello di ciascuna disciplina sono conformi alle indicazioni ministeriali.
    Nello spirito dell'autonomia, l’Istituto ha apportato alcune modifiche al monte ore annuale per poter utilizzare il 15% del monte ore complessivo per attività integrative che, nella misura del possibile, saranno individuate anche con il supporto di consulenti esterni, attraverso un continuo e più approfondito confronto con il territorio ed il mondo del lavoro e delle professioni.
    In Quinta Turistico è attivato uno “stage” obbligatorio sui due quadrimestri, con finalità di preparazione alla professione di tecnico del turismo, in orario definito ogni anno e che può richiedere la presenza degli alunni anche al sabato mattina, coordinato dal docente di Discipline Turistiche e da un esperto di settore che lo gestisce operativamente.

7.7 Modalità di strutturazione dei percorsi: moduli - unità didattiche - progetti
     I percorsi didattici si articolano in moduli ed unità didattiche per meglio rispondere alle esigenze di una scuola in evoluzione ed una più proficua integrazione disciplinare.
     L’Istituto ha riconosciuto nel lavoro su progetti uno degli strumenti più interessanti e validi per coniugare i due aspetti della formazione. Ne deriva l’attivazione di un’area di progetto: uno spazio ritagliato nell’attività didattica, in cui si simula una situazione reale di attività, utilizzando conoscenze e competenze disciplinari.
     Il risultato dell’attività si concretizza in un prodotto che può avere le forme più diverse:  progetto, testo, spettacolo, esposizione, CD, videocassetta, sito INTERNET.

7.8  Quadro orario ITT

Materie

III IV V
Religione 1 1 1
Lingua e lettere italiane 3 3 3
Storia 2 2 2
Inglese 4 3 4
Francese 4 3 4
Spagnolo 3 4 3
Arte e territorio 2 2 2
Matematica e informatica 3 3 3
Geografia del turismo 2 2 2
Discipline turistiche e aziendali 3 5 4
Diritto e Legislazione turistica 4 3 3
Educazione fisica 2 2 2
Totale 33 33 33

8.   Regolamento

8.1  LA GIORNATA SCOLASTICA
1.  L’entrata in aula è fissata alle ore 8.00. A tale ora gli alunni con i docenti devono trovarsi nelle rispettive aule per iniziare le lezioni alle ore 8.05. Gli eventuali ritardatari sono ammessi in classe solo se muniti della richiesta scritta, redatta sull’apposito libretto e firmata dai genitori. In assenza di tale richiesta scritta, gli alunni che ritardano oltre tale orario non sono ammessi alla prima ora di lezione e possono essere autorizzati all’ingresso solo con permesso scritto del Preside, dopo che la scuola avrà provveduto ad avvisare la famiglia.
2.
  L’ingresso a scuola e nelle aule deve avvenire in modo ordinato, senza schiamazzare o causare rumori eccessivi.
3.
  Gli alunni sono tenuti a portare in classe l’occorrente per lo svolgimento delle lezioni fin dalla prima ora; non è consentito allontanarsi dall’aula per prelevare materiale didattico. Al termine delle lezioni, gli alunni avranno cura di non lasciare i propri libri, quaderni ecc., incustoditi nelle aule o altrove; l’Istituto non risponde dello smarrimento o del furto di alcun oggetto che sia stato lasciato incustodito. È vietato portare a scuola qualunque oggetto che possa arrecare danno a sé, agli altri e alle strutture.
4.
  Nelle prime due ore di lezione gli alunni non possono essere autorizzati ad uscire dall’aula per recarsi ai servizi se non in casi del tutto eccezionali. Durante le ore di lezione, i docenti possono autorizzare gli alunni ad uscire dalla classe solo per reali esigenze e solo un alunno alla volta.
5.
  Per tutta la durata delle lezioni, intervalli compresi, nessun alunno può allontanarsi dalla scuola. L’Istituto declina ogni responsabilità nel caso in cui un alunno si allontani arbitrariamente eludendo la vigilanza degli insegnanti o del personale addetto.
6.
  Durante il cambio dell’ora, gli alunni non possono uscire dall’aula. Qualora si verifichino ritardi all’inizio delle lezioni, per impedimento del docente o altre cause, gli alunni sono tenuti ad attendere all’interno dell’aula in atteggiamento disciplinato.
7.
  Il primo intervallo ha la durata di 15 minuti, dalle ore 10.30 alle ore 10.45; il secondo dalle 12,25 alle 12,35
8.
  Durante l’intervallo gli alunni sostano nel cortile interno dell’Istituto o nei corridoi, non nelle aule, vigilati dai docenti di turno. Al termine dell’intervallo, gli alunni sono tenuti a trovarsi già in aula.

8.2  ASSENZE E GIUSTIFICAZIONI
1. Gli alunni sono tenuti a giustificare le assenze ed i ritardi, con documento firmato da un genitore o da chi ne fa le veci. La firma della persona che giustifica deve essere identica a quella modello apposta sul libretto delle giustificazioni.
2.  L’alunno rimasto assente per più di cinque giorni consecutivi è tenuto a presentare, unitamente alla giustificazione, secondo le vigenti norme, un certificato medico se l’assenza è dovuta a motivi di salute; deve essere accompagnato dal genitore se l’assenza è dovuta a motivi di famiglia.
3.  Le autorizzazioni a posticipare l’entrata o ad anticipare l’uscita, che saranno concesse solo per comprovati motivi, devono essere preventivamente rilasciate dalla Presidenza, su richiesta del genitore.
4.  Le assenze ingiustificate ed i frequenti ritardi sono oggetto di richiamo disciplinare.
    Le giustificazioni devono essere sottoscritte dal genitore anche quando ne sia stato dato preavviso telefonico. In ogni caso l’Istituto può non ritenere validi i motivi addotti, quando questi siano inattendibili.

8.3  NORME DI COMPORTAMENTO
1.  È dovere degli alunni tutelare e difendere il buon nome dell’Istituto, comportandosi con dignità e compostezza anche nel linguaggio, in qualunque ambiente vengano a trovarsi. Il turpiloquio e la bestemmia sono passibili di provvedimenti disciplinari.  
2.  Gli alunni sono tenuti a comportarsi correttamente nell’osservanza delle norme comuni, mantenendo costantemente, sia all’interno che nelle vicinanze della scuola, un contegno rispondente a dignità, serietà e rispetto verso tutti.  
3.  Il saluto ai docenti e agli addetti all’Istituto è forma di cortese comunicazione.
4.  L’abbigliamento deve essere adeguato alla serietà dell’ambiente scolastico. Sono da evitare forme di abbigliamento e di ornamento non adeguate (minigonne eccessive, trasparenze, capigliatura incolta, “jeans” strappati, “shorts”, ciabatte …). Inoltre l’alunno deve provvedersi della tenuta indicata dagli insegnanti di Educazione fisica.
5.  È vietato usare durante le attività scolastiche apparecchi radio, “walk-man”, telefoni cellulari o qualunque altro apparecchio simile, e oggetti di valore. L’uso improprio di tali apparecchi è soggetto a sanzioni disciplinari. L’Istituto non assume alcuna responsabilità per eventuali smarrimenti o sottrazioni.  

8.4  USO DEGLI SPAZI E DELLE ATTREZZATURE
1.  In ottemperanza alle norme di legge, è assolutamente vietato fumare entro qualunque locale della scuola.
2.  Nelle aule, nei laboratori e in palestra non è permessa la consumazione di cibi o bevande. Negli intervalli delle lezioni funziona il servizio bar.
3.  Gli alunni sono tenuti al rispetto di tutto il materiale didattico, degli ambienti e degli arredi. È vietato deturpare i banchi, i muri, le porte o qualunque altra suppellettile. In caso di danni, il responsabile è tenuto al risarcimento ed è sottoposto a provvedimenti disciplinari.
4.  In classe ogni alunno deve occupare in modo corretto il posto assegnatogli, di cui è responsabile, conservando in ordine i libri, i quaderni e gli altri oggetti scolastici.
5.  Gli alunni sono tenuti ad osservare le norme igieniche elementari, lasciando i servizi puliti e non gettando nei WC, o nei lavabi, oggetti che possono causarne l’otturazione.  
6.  È vietato gettare materiale di rifiuto o altro per terra o fuori dalle finestre. Servirsi degli appositi contenitori.
7.  I laboratori e le aule speciali sono usati dagli alunni sotto la guida del docente responsabile, il quale si avvarrà della collaborazione dell’assistente di laboratorio. L’uso dei laboratori da parte delle classi è coordinato attraverso un orario stabilito all’inizio di ogni anno scolastico.
8.  Per lo svolgimento delle lezioni di educazione fisica, gli alunni si recano in palestra accompagnati dal docente, mantenendo un comportamento corretto e responsabile. Le lezioni possono svolgersi anche in classe e in cortile, secondo le attività programmate e le condizioni atmosferiche.  
9.  È possibile, presso l’Istituto, usufruire della fotocopiatrice secondo l’orario stabilito.
10. È vietato l’uso dell’ascensore da parte degli alunni, salvo casi particolari.  
11. 
Non è consentito agli alunni l’accesso e il parcheggio di alcun veicolo nel cortile dell’Istituto.  
8.5  RELAZIONI CON LA PRESIDENZA, I DOCENTI, LA SEGRETERIA
1.  Gli alunni che desiderino conferire con la Presidenza, con la Segreteria e con i singoli Docenti, possono farlo durante l’intervallo, prima dell’inizio delle lezioni o al termine delle stesse.  
2.  Ogni classe elegge il proprio rappresentante degli alunni, il quale svolgerà funzioni di interlocutore e portavoce, con Docenti e Presidenza, per eventuali problemi, proposte o richieste.
3.  I genitori possono conferire con la Presidenza tutti i giorni, in orario di servizio, previa comunicazione. Al colloquio può essere ammesso a partecipare l’alunno. I genitori possono inoltre conferire con i singoli docenti nei giorni e nelle ore di ricevimento stabilite e comunicate mediante affissione all’albo. Al colloquio può essere ammesso a partecipare l’alunno. Sono previsti alcuni incontri annuali (in orario preserale) tra i genitori e i docenti di ogni singola classe.  
4.  Le comunicazioni scuola - famiglia avvengono tramite telefono, fax, avvisi scritti inviati a mezzo posta o affidati agli alunni che hanno l’obbligo di consegnarli ai genitori.  
5. 
La segreteria riceve il pubblico secondo l’orario stabilito e comunicato mediante affissione all’albo.  

8.6 PROVVEDIMENTI DISCIPLINARI
1.   Possono essere assoggettati a sanzioni disciplinari, stabilite dalla vigente normativa, gli alunni che abbiano violato una o più norme del presente regolamento e che comunque, con il loro comportamento, abbiano offeso la disciplina, la dignità, il decoro e la morale entro e fuori la scuola.  
2.   Qualunque danno causato dall’alunno, per dolo o incuria, dovrà essere interamente risarcito e potrà dar luogo a provvedimenti disciplinari.  
3.   Gli alunni che presentino un comportamento non rassicurante, a giudizio insindacabile del Consiglio di classe, possono non essere ammessi a visite guidate di istruzione, organizzate dall’Istituto.  
4.   Contro le sanzioni disciplinari è ammesso ricorso, secondo le vigenti disposizioni, da parte degli alunni e/o dei loro genitori, entro 15 giorni dalla comunicazione dell’irrogazione.
5.   Per tutto quanto non espressamente previsto dal presente Regolamento, si fa riferimento alle vigenti norme di legge. La Presidenza confida nel senso di responsabilità e nella collaborazione di tutti, affinché vi sia un reale progresso, sia nella crescita interiore che nella preparazione culturale e professionale e perché si possa proficuamente lavorare in un clima sereno e basato sulla stima reciproca.  

9.   Servizi direttivi e amministrativi

9.1 Direzione e Presidenza
     Il Direttore e il Preside ricevono nei giorni di scuola, preferibilmente su appuntamento.  
9.2 Segreteria e Amministrazione
     La Segreteria e l’Amministrazione sono aperte dal lunedì al venerdì dalle ore 8.00 alle ore 13.00; al sabato dalle ore 8.30 alle ore 12.30.
9.3 Portineria
     Il servizio di portineria è assicurato con orario continuato dalle ore 7.30 alle ore 19.30.  
9.4 Libri scolastici
     Per facilitare gli alunni nel reperimento dei testi scolastici, l’Istituto organizza un servizio di prenotazione e distribuzione libri.