Piano
dell' Offerta Formativa
Istituto
Paritario “LA SALLE”
Via
Lodovica, 14 - TORINO
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1. Presentazione dell’istituzione
1.1
San Giovanni Battista de La Salle fondatore dei Fratelli delle
Scuole Cristiane
1.2
La Scuola Lasalliana nel mondo d’oggi
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1.
Presentazione dell’istituzione
1.1
San Giovanni Battista de La Salle fondatore dei Fratelli delle Scuole
Cristiane
Nato a Reims il 30 aprile 1651 da una nobile famiglia, Giovanni Battista
de La Salle riceve la tonsura all’età di 11 anni e diventa Canonico
della Cattedrale di Reims a soli 16 anni. Pur continuando i suoi studi di
teologia, egli deve, dopo la morte dei suoi genitori, dedicarsi
all’amministrazione dei beni di famiglia e assicurare la tutela ai suoi
fratelli e sorelle. Viene ordinato sacerdote il 9 aprile 1678. Due anni più
tardi ottiene il dottorato in
teologia.
Turbato dalla sorte dei bambini poveri
che
sembravano “lontani dalla salvezza”, decide, spinto da Dio, di
promuovere la loro educazione perché li vede “abbandonati a loro
stessi”. Per ottenere migliori risultati, abbandona la sua casa, va a
vivere con gli insegnanti, rinuncia al proprio canonicato ed ai suoi beni
e forma una comunità che prende ben presto il nome di “Fratelli delle Scuole
Cristiane”. Questa iniziativa incontra l’opposizione delle autorità
ecclesiastiche, ostili alla creazione di una nuova forma di vita
religiosa, di una comunità di laici consacrati alla conduzione di scuole
gratuite, tenute “insieme e per associazione”. I suoi metodi
innovatori gli procurano molti nemici. Tuttavia de La Salle
ed i suoi Fratelli riescono a creare in tutta la Francia una rete
di scuole di qualità, caratterizzate dall’impiego della lingua volgare,
dal raggruppamento degli alunni in vari livelli, dall’integrazione
dell’istruzione religiosa con l’insegnamento profano, da insegnanti
ben preparati, dotati di vocazione e di senso della missione, e dal
coinvolgimento dei genitori. La Salle è
inoltre un pioniere per quel che riguarda la preparazione degli insegnanti
laici, per i corsi domenicali per i giovani che lavorano e per la
creazione di uno dei primi istituti in Francia per i giovani delinquenti.
Affaticato da una vita di privazioni e dal lavoro spossante, muore a
Saint-Yon, vicino a Rouen, il mattino del Venerdì Santo del 7 aprile
1719, poche settimane prima di compiere 68 anni.
Viene canonizzato il 24 maggio 1900 e
proclamato Patrono degli educatori il 15 maggio 1950.
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1.2
La Scuola Lasalliana nel mondo d’oggi
San Giovanni Battista de La Salle ha
vissuto una tipica esperienza educativa tra i giovani: aperto alla realtà
e immerso nella condizione giovanile, è intervenuto in essa con acuta
saggezza.
La Sua proposta educativa è stata
caratterizzata dalla passione di promuovere simultaneamente la crescita
umana, cristiana, individuale e sociale dei giovani.
Seguendo il suo esempio, la nostra scuola
si impegna a comprendere ciò che accade nella società in cui è chiamata
ad operare e a coltivare il senso della comunità e della condivisione.
Ecco un quadro riassuntivo della missione lasalliana, come è vissuta oggi
nel mondo:
I
Fratelli, presenti in tutti i Continenti (5922 al 31.12.2002),
vivono oggi la missione educativa aiutati da 60000 collaboratori e
Docenti laici
e da Sacerdoti, Religiosi, Ex-Allievi, Amici.
Questa
missione educativa è al servizio di oltre 775000 giovani in 79
Paesi del mondo,
in istituzioni educative che rispondono alle esigenze giovanili di tutte
le età, dalla scuola elementare all’insegnamento superiore e
universitario, dalle scuole tecniche, professionali e agricole a quelle
per analfabeti, nomadi, extracomunitari, ex-tossicodipendenti, portatori
di handicap, giovani difficili e alle scuole serali per adulti.
In
Italia i Fratelli gestiscono, in molte città, scuole di ogni ordine e
grado, centri professionali, comunità di recupero e centri di
accoglienza.
La scuola lasalliana oggi è al servizio
non solo dei cattolici, ma anche dei giovani appartenenti ad altre
confessioni religiose. Essa è presente in Paesi ad alto sviluppo
economico, ma anche in Paesi mediamente sviluppati o poveri. Viene
definita “Scuola Lasalliana” perché animata da Fratelli e da
insegnanti laici e laiche che formano insieme una comunità educativa.
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2.
Origini ed evoluzione dell’Istituto “LA SALLE”
La presenza dei
Fratelli delle Scuole Cristiane a Torino risale al 1829, quando vennero
chiamati dal re Carlo Felice. Dopo aver fondato numerose scuole
elementari, tecniche, diurne, serali, domenicali e promosso il “Sistema
Metrico Decimale”, nel 1902 Fratel Ugolino (Prof. Giovanni Goddett) fondò
anche l’Istituto La Salle. Sostenitore dell’opera fu il Barone Carlo
Alberto Jocteau che per 24 anni collaborò gratuitamente come docente.
L’Istituzione,
nata in via delle Rosine, si trasferì per crescente numero di alunni
nell’attuale sede di via Lodovica 14.
Per
parecchi anni il convitto ospitò giovani provenienti da diverse zone del
Piemonte e della Valle d’Aosta.
La
vita scolastica venne sempre arricchita da attività socio-culturali e
ricreative promosse e valorizzate dalla collaborazione di numerosi e
affezionati Ex-Alunni a beneficio di centinaia di giovani.
L’Istituto
La Salle si configura giuridicamente come un Ente morale ed opera senza
fini di lucro.
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2.1
La scuola nell’ambito del territorio
L’Istituto La Salle ha sede a Torino in via Lodovica 14, nella
zona della Gran Madre.
La proposta educativa e formativa dell’Istituto
si articola nei seguenti corsi di Studio:
ISTITUTO
TECNICO PER GEOMETRI (Ordinamento tradizionale - Solo Triennio)
ISTITUTO
TECNICO per il TURISMO (Progetto ITER - Solo Triennio)
L’Istituto propone
formazione umana, cristiana, sociale, morale, culturale e
professionalizzante non solo nell’ambito del servizio scolastico, ma
mantenendo viva la tradizione anche dopo gli anni di frequenza, mediante
l’attività dell’Associazione Ex-Alunni.
Sulla base degli stimoli provenienti dal
territorio cittadino e da quello dei maggiori Comuni di provenienza degli
alunni, si sono avviate attività di approfondimento, consolidamento
didattico e professionalizzazione, negli ambiti della protezione civile,
della normativa e della prevenzione incendi, del turismo.
Tali segmenti, per il Corso Geometri, sono
stati attivati con il supporto di Tecnici specializzati di Enti Pubblici e
di Organizzazioni private quali il Comando Provinciale dei Vigili del
Fuoco, la Direzione della Protezione Civile, l’Assessorato ai Lavori
Pubblici della Regione Piemonte, il Collegio dei Geometri di Torino.
Il Corso ITER sviluppa attività con finalità
legate al segmento turistico, economico-aziendale, pubblicitario, museale,
artistico, avvalendosi di Esperti e Tecnici dei settori di riferimento, e
in collaborazione con gli Enti Pubblici.
Esso
si propone di formare dei tecnici intermedi nel settore turistico.
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3.
Progetto educativo della scuola lasalliana |
Il Progetto educativo della scuola lasalliana intende riaffermare la volontà
dei Fratelli delle Scuole Cristiane di operare per la presenza e il
significato della scuola lasalliana in Italia, anche nell’attuale
congiuntura storica, non priva di difficoltà, che viviamo ogni giorno.
Coniugando gli apporti della prassi e
tradizione lasalliana con le acquisizioni delle moderne scienze umane e
degli approcci scolastici, il Progetto offre la sintesi dei vari momenti
di vita della nostra scuola. Per
questo è destinato ad essere punto di riferimento per i protagonisti e
fruitori del nostro servizio educativo: dirigenti, docenti, alunni,
genitori ed ex-alunni potranno considerarlo una comune piattaforma di
partenza per realizzare una scuola di qualità. Suo scopo non è di
cristallizzare il vissuto della nostra scuola, ma piuttosto di segnare un
punto di arrivo, che è anche punto di partenza, verso l’acquisizione di
capacità di ascolto e di risposta alle interpellanze dei giovani e delle
famiglie.
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Premessa |
Le istituzioni
lasalliane, fin dalle origini, hanno operato
nell'ambito dell'educazione cristiana secondo il carisma ispirato da
Dio al loro fondatore, San G. B. de La Salle.
I Fratelli delle Scuole
Cristiane dedicano la loro opera all’educazione degli alunni
soprattutto nel campo della scuola, riconoscendosi testimoni e
depositari del carisma di cui percepiscono tuttora la validità,
l’interesse e l’attualità, al servizio dei giovani, della Chiesa
e della società.
Nel 1986 un gruppo di
Lasalliani dell’area europea, impegnati a diverso livello
nell’insegnamento, ha operato un approfondimento sull’identità
della scuola lasalliana tracciandone le linee programmatiche
essenziali e i punti obbligati di riferimento del Progetto educativo.
Tali linee, ribadite dal Superiore Generale F. John Johnston nei
convegni di Strasburgo (1994) e Chianciano (1997), sono:
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la
fede e lo zelo, con riferimento alla centralità di Cristo, come
specificità dell'insegnante lasalliano; |
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la
preparazione per l’inserimento nella vita con la ricchezza della
persona e le abilità professionali acquisite; |
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l’autonomia
attraverso opportunità didattiche che stimolano la ricerca, la
creatività e le capacità critiche; |
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la
crescita del senso di responsabilità, grazie alla libertà e alla
disciplina che favoriscono la consapevolezza; |
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la
partecipazione di tutte le componenti, aperta a un dialogo serio e
fattivo. |
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I
Fratelli e i collaboratori laici nella
scuola: |

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- sono attenti alle istanze giovanili
- soprattutto dei poveri e dei deboli
- operano comunitariamente
- in un clima di fraternità
- perché la scuola funzioni bene
- realizzano il ministero educativo
- nella chiesa
- con fedeltà creativa al carisma di S. G. B. de La
Salle.
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Sono questi i punti programmatici
che caratterizzano l’identità della scuola lasalliana. |
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1.
Attenti
alle istanze giovanili
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La
prima preoccupazione di chi si dedica all’insegnamento è impegnarsi a
conoscere gli alunni e discernere bene come comportarsi con ognuno di
loro.
(De
La Salle, Méditations, 33, 1)
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La pedagogia lasalliana stimola la
comunità scolastica ad essere attenta alle personalità in divenire, a
calibrare il percorso formativo alle esigenze concrete, espresse o anche
solo percepite e ad operare affinché i giovani siano stimolati a
sviluppare al massimo le loro potenzialità. |
Ciò
significa conoscenza
individualizzata degli alunni e
quindi: |
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organizzazione
degli orari e dei programmi per consentirne l’osservazione
personalizzata;
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inserimento
di attività (di laboratorio, sportive... e anche non strettamente
scolastiche) per favorire contatti diretti non mediati da
problematiche di apprendimento e di valutazione;
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promozione
di un efficace coordinamento nell’ambito degli organismi di
gestione didattica per un continuo e proficuo interscambio di
osservazioni. |
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Tale
obiettivo può essere raggiunto solo attraverso una sinergia di elementi
personali e istituzionali che impegna:
|
-
gli educatori
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ad accogliere con rispetto gli alunni, con le loro debolezze e
aspirazioni;
|
 |
ad aprire con discrezione la conoscenza al di là dell’ambito
puramente scolastico, per percepire l’ambiente familiare e sociale in
cui vivono, le amicizie, i limiti e le aspirazioni, le esigenze di
formazione e conforto;
|
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ad operare, confidando nella possibilità di crescita e di
sviluppo, per:
|
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 |
guidarli a conoscere meglio se stessi, chiarire insieme il senso, le
opportunità e i limiti delle esperienze e delle crisi; |
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condurli a
scoprire il valore della solidarietà e dell’impegno sociale e
religioso; |
 |
dare la certezza di
essere ascoltati e capiti nella loro unicità. |
|
-
le istituzioni |
ad
attivare un'organizzazione che consenta all’alunno di essere
protagonista consapevole del processo formativo e condotto ad assumere
le proprie responsabilità, avvalendosi in particolare di:
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 |
modalità
che privilegiano la lezione
partecipata per favorire i contributi personali, pur senza trascurare
l’informazione che è la base del sapere;
|
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scelte
che sollecitano le attitudini
e il “già noto” in campo cognitivo, relazionale e spirituale;
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metodologie
attive in grado di individuare le potenzialità intellettuali e le
capacità espressive;
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relazioni
educative di sostegno e di supporto.
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-
l'ambiente scolastico |
a divenire
centro di vita e luogo in cui gli alunni:
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vivono
positivamente la loro esperienza scolastica; |
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si
trovano a loro agio; |
 |
possono
liberamente esprimersi, |
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realizzando un’efficace comunità educativa che si avvale anche
delle competenze degli organi collegiali. |

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2.
Soprattutto dei poveri e dei deboli |
È
vostro dovere istruire i poveri. Usate grande tenerezza
nei loro riguardi e superate la riluttanza che potrebbe suggerirvi
di preferire i ricchi. Gesù considera fatto a sé il bene operato per i
poveri.
(De
La Salle, Méditations, 130, 1) |
Debolezza e povertà devono essere
interpretate e vissute all’insegna dei tempi: il termine povertà
assume, oltre alla valenza che riguarda le difficoltà
economiche, altri aspetti non meno preoccupanti come: |
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indifferenza
per i valori religiosi, |
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povertà
effettiva, |
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ansia
per il futuro, |
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noia
e solitudine, |
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sopravvalutazione
del sesso, |
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adesione
acritica ai valori dominanti nella società, |
 |
difficoltà
ad orientarsi nell'informazione, |
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relativismo
dei valori, |
 |
impegno
velleitario di parole e non di opere, |
 |
culture
egemonizzanti, |
 |
crisi
della famiglia. |
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Pertanto le istituzioni
lasalliane,
gratuite nei sistemi in cui l’autorità pubblica riconosce la validità
dell’opera dei Fratelli, si adoperano nell’attuale situazione italiana
per: |
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promuovere
l'accesso a quanti intendono avvalersi della scuola lasalliana; |
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facilitare
l'iscrizione creando condizioni favorevoli (borse di studio,
premi...) per la famiglie in difficoltà; |
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adottare
opportune metodologie didattiche: pedagogia per obiettivi, ritmi
personalizzati, attenta osservazione del progresso...; |
 |
organizzare
spazi e tempi per assicurare la massima possibilità di interventi
di sostegno, di recupero e di studio guidato; |
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creare
tra gli alunni un clima di fraternità che supera una sterile
competitività al servizio della solidarietà. |
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3.
Operano comunitariamente |
Per
realizzare le finalità della scuola, i Fratelli favoriscono la
collaborazione e il mutuo arricchimento tra i membri della comunità
educativa. Aiutano ciascuno, giovani, genitori, educatori, sacerdoti,
ex-alunni e amici ad
assolvere il proprio ruolo
specifico.
(Regola F.S.C. 1987, 17 b). |
De La Salle ha
costituito un gruppo stabile e motivato di Fratelli associati e consacrati
a Dio per offrire l’istruzione e l’educazione cristiana degli alunni.
Tale compito oggi può essere assolto attraverso l’opera
congiunta di religiosi e laici che collaborano, ciascuno nel proprio ruolo
e con specifiche competenze, alla promozione umana, cristiana, sociale e
culturale dei giovani.
La comunità educativa quindi: |
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ha
il suo nucleo centrale nella comunità religiosa dei Fratelli che
offrono una testimonianza evangelica dedicando vita,
intelligenza,energie al servizio dei giovani secondo il carisma del
La Salle, di cui sono cuore e memoria; |
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trova
collaborazione nei laici, titolari di specifiche competenze
educative e didattiche, che si impegnano a svolgere la propria
missione nelle istituzioni lasalliane condividendo i principi
ispiratori del progetto educativo; |
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vede
nei genitori, titolari del diritto-dovere non delegabile di
provvedere all'educazione dei figli, interlocutori privilegiati per
sostenere le scelte in campo educativo; |
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considera
i giovani come protagonisti del processo formativo, chiamati a
partecipare alla vita dell'istituzione attraverso l'impegno nello
studio, la presenza alle diverse attività, l'assunzione di
responsabilità nell'assolvere i loro compiti e prepararsi
all'inserimento nella società; |
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sollecita
gli ex-alunni a partecipare in modo fattivo alla vita delle
istituzioni, anche attraverso le competenze professionali
specifiche; |
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stimola
quanti si identificano nella pedagogia e nella spiritualità
lasalliana a collaborare, ciascuno secondo il proprio carisma,
all'opera educativa. |
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4.
In un clima di fraternità |
Se
usate con i giovani la fermezza di un padre, per sottrarli al male, dovete
pur usare la tenerezza di una madre per affezionarli a voi, per fare loro
tutto il bene possibile.
(De
La Salle, Méditations, 101, 3)
|
Il clima fraterno è
il fondamento della pedagogia lasalliana che, su precisa indicazione del
La Salle, rifiuta l’autorità fondata sulla forza del potere e poggia i
suoi principi sulla capacità di giungere a “toccare il cuore degli
alunni” (De La Salle), sul dialogo e sulla disciplina condivisa.
La fraternità si manifesta nello spirito comunitario in cui
ciascuno, secondo le competenze e il ruolo, condivide talenti, valenze,
risorse, ma anche preoccupazioni: è una conquista che tocca i rapporti
tra le varie componenti della comunità scolastica.
Gli
educatori sono chiamati ad uno
stile di vita che va al di là del tempo strettamente scolastico e si
manifesta attraverso: |
 |
gesti
di fraternità: vicendevole aiuto e comprensione, leale trasparenza
nei rapporti umani, piccoli gesti quotidiani di attenzione alle
persone; |
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atteggiamenti
di solidarietà: sostegno nelle difficoltà e nelle debolezze; |
 |
momenti
di condivisione e gioia comunitaria; |
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generosità
nel perdono.
Inoltre verso gli alunni la fraternità si esprime nel: |
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capirne
le peculiarità rispetto al mondo adulto; |
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privilegiare
l'educazione preventiva che permette di svolgere l'attività
educativa con la comprensione e l'incoraggiamento e non
semplicemente con interventi correttivi; |
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accompagnarli
e sostenerli nelle conquiste e negli insuccessi.
Fra gli alunni la fraternità non deve ridursi a cameratismo,
ma viene sollecitata attraverso appropriate modalità di intervento: |
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promozione
del lavoro di gruppo che favorisce l'aiuto e il rispetto reciproco; |
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stimolo
alla sana emulazione che suscita operosità e creatività; |
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sollecitazione
al senso di responsabilità con l'assegnazione di compiti adeguati
all'età; |
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proposta
di progetti di azione pedagogica gestiti dagli alunni. |
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5.
Perché la scuola funzioni bene |
Sono
lieto che la vostra scuola funzioni bene e abbia un buon numero di alunni:
preoccupatevi di istruirli bene.
(De
La Salle, Lettres, 52, 20) |
Il
Progetto Educativo si richiama alla fondamentale raccomandazione che La
Salle ripeteva ai suoi collaboratori e che oggi si esprime con il termine
“scuola di qualità”.
Per
raggiungere tale obiettivo ed essere dinamica, la scuola deve assumere
decisioni in tutti i settori operativi.
Ai docenti si richiede: |
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coerente
organizzazione dei percorsi formativi, |
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efficacia
nella comunicazione, |
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effettivo
coordinamento didattico, |
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scelta
di adeguate modalità di lavoro, |
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individuazione
di appropriate metodologie di insegnamento, |
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scelta
oculata di strumenti per la verifica
dell'insegnamento-apprendimento, dei processi e dei progressi, |
 |
correttezza
di stile nei rapporti con i giovani, le famiglie e l'ambiente. |
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Condizione
essenziale per il buon funzionamento dell’istituzione scolastica è
l’impegno costante e responsabile di tutti i docenti che mettono a
disposizione, in un dinamismo coinvolgente, le risorse spirituali, umane e
professionali.
In particolare si richiede: |
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aggiornamento
personale e collegiale delle competenze didattiche, |
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attenzione
continua alla ricerca pedagogica ed alle sue realizzazioni, |
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coordinamento
sistematico per una effettiva integrazione disciplinare, |
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condivisione
di esperienze in sessioni di formazione permanente. |
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Il capo d'Istituto
ha il compito di "leader" nel funzionamento dell'istituzione
scolastica e di mediatore nelle difficoltà.
Pertanto è sua cura: |
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sfuggire
alla tentazione dell'accentramento; |
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individuare
i responsabili di alcune funzioni, valutandone le attitudini; |
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ascoltare
e meditare anche sulle critiche; |
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dissipare
i malintesi; |
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essere
attento a mantenere l'equilibrio tra i diversi gruppi che compongono
la comunità educativa.
Inoltre deve: |
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vigilare
sul puntuale assolvimento degli obblighi istituzionali; |
 |
organizzare
la vita della scuola in conformità alle disposizioni vigenti; |
 |
avvalersi
di un sistema di informazione efficace; |
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tenere
contatti con l'ambiente circostante per proporre attività
interessanti e utili alla formazione dei giovani; |
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definire
modalità valide a pubblicizzare l'istituto; |
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accogliere
e proporre innovazioni;
e infine, come responsabile della politica educativa, è tenuto a: |
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fornire
puntuali informazioni; |
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saper
percepire le difficoltà; |
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individuare
le esigenze strutturali ed operare per realizzarle.
In particolare nei confronti delle famiglie è sua cura: |
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dare
un'immagine positiva della scuola fin dal primo contatto: |
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 |
accoglienza
cordiale, |
 |
linguaggio
trasparente, |
 |
procedure
semplici; |
|
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organizzare
opportunamente gli orari di incontro con i docenti, gli alunni e le
famiglie; |
 |
curare
la puntuale informazione sull'andamento scolastico e sulle scelte di
"politica scolastica". |
|

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6.
Realizzano il ministero educativo |
Nell’esercizio
del vostro ministero, non portate invano il nome di cristiani e di
ministri di Dio. Vivete in modo tale da giustificare questi titoli
gloriosi. Istruite i vostri alunni con la dedizione e lo zelo che Dio
richiede per un ministero così santo.
(De
La Salle, Méditations, 93, 3) |
Il ruolo
dell’educatore cristiano è un ministero della parola di Dio che
consiste nell’annunciare il Vangelo e nel vivere in una comunità di
fede.
La comunità dei Fratelli offre testimonianza di: |
 |
valori
umani, |
 |
vita
evangelica, |
 |
coscienziosità
professionale, |
 |
competenza
qualificata. |
L'educatore lasalliano persegue l'obiettivo di
evangelizzare le intelligenze, proponendo ai giovani una sintesi di vita e
fede, aiutandoli a: |
 |
confrontarsi
in modo oggettivo con i messaggi della cultura moderna; |
 |
esprimere
giudizi coerenti con una autentica scala di valori; |
 |
recuperare
la dimensione etica e spirituale attraverso la riflessione. |
La famiglia: |
 |
collabora
con l'Istituto e la comunità ecclesiale; |
 |
crea
un ambiente in sintonia con la scuola; |
 |
costituisce
un ponte tra scuola e società; |
La formazione cristiana richiede: |
 |
creazione
e presenza di una comunità di fede, |
 |
progettazione
dei vari cammini educativi, |
 |
programmazione
attenta delle attività mirate allo scopo fondamentale, |
 |
organizzazione
della iniziazione e della formazione lasalliana degli insegnanti. |
|

|
7.
Nella Chiesa |
Nel
vostro ministero dovete unire lo zelo per il bene della Chiesa e per
quello dello Stato. Procurerete il bene della Chiesa rendendo i vostri
alunni dei veri cristiani, docili alle verità della fede e agli
insegnamenti del Vangelo.
(De
La Salle, Méditations, 130, 1)
|
La
scuola lasalliana, come ogni altra scuola cattolica, riceve dalla Chiesa
la missione di insegnare e si propone di svolgere uno specifico servizio
ecclesiale, specie nella Chiesa locale, come aveva realizzato S. G. B. de
La Salle.
La
missione della scuola lasalliana è di contribuire alla evangelizzazione
dei giovani, ma la sua specificità consiste nel saper coniugare:
|
 |
l’educazione umana
con l’annuncio di Cristo,
|
 |
il servizio educativo
dei poveri con la promozione della giustizia,
|
 |
il successo negli studi con il dinamismo comunitario.
|
Tale missione, promossa da un animatore
della pastorale coadiuvato da collaboratori, si estende anche agli adulti
che collaborano con l’istituzione: insegnanti, genitori, personale
ausiliario, ex-alunni.
La scuola lasalliana realizza la sua missione pastorale
con: |
 |
apertura,
disponibilità e capacità di accoglienza, |
 |
semplicità
di stile, |
 |
spirito
di amicizia e di fraternità;
e secondo le categorie che accosta: |
 |
offre
un cammino evangelico diversificato; |
 |
propone
un'educazione umana, una cultura religiosa e una riflessione
cristiana sugli avvenimenti quotidiani; |
 |
mantiene,
ove possibile, la connotazione di scuola popolare, accessibile a
tutte le categorie di persone che si accostano; |
 |
presenta
un'immagine di sé, aperta ed accogliente, con semplicità e spirito
fraterno. |
La scuola lasalliana, aperta al servizio della Chiesa
locale: |
 |
stabilisce
e mantiene contatti con l'ufficio scolastico e pastorale della
Diocesi e con la Parrocchia; |
 |
cura
l'effettivo coinvolgimento degli alunni nei diversi organismi
ecclesiali, anche in vista della loro partecipazione, al termine
degli studi; |
 |
è
disponibile alla collaborazione con sacerdoti e laici impegnati
nell'associazionismo e nell'azione apostolica e spirituale; |
 |
collabora,
secondo le possibilità e le occasioni, con le altre scuole
cattoliche; |
 |
sensibilizza
la comunità educativa ai problemi delle giovani Chiese, delle
Missioni e del Terzo mondo. |
|

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8.
Con fedeltà creativa al carisma del La Salle |
Lo
Spirito di Dio ha suscitato nella Chiesa, nella persona di San Giovanni
Battista de La Salle, un carisma che anima anche oggi i Fratelli e molti
educatori.
(Regola F.S.C.
1987, 20) |
Nella
comunità educativa lasalliana si sta acquisendo la responsabilità
comune, sia da parte dei Fratelli sia dei collaboratori, di dover
tramandare il carisma sempre attuale del La Salle.
Tale
carisma è affidato ai Lasalliani non solo come deposito da custodire, ma
come germe da coltivare e far crescere.
La
fedeltà alle sue intuizioni non significa mito delle origini, ritorno al
passato e fedeltà materiale a prescrizioni, bensì volontà di rispondere
alle esigenze di oggi con lo stesso slancio che ha portato La Salle a dare
risposte alle istanze del suo tempo.
La fedeltà al
presente e l'adeguarsi allo spirito delle origini lasalliane non si
escludono, ma si incoraggiano a vicenda per implicita |
 |
attenzione
al presente, |
 |
memoria
del passato, |
 |
continuità
nella speranza. |
I nodi essenziali che perpetuano il carisma lasalliano si
esprimono nel: |
 |
procurare
agli alunni, specie agli sfavoriti, un'educazione umana, sociale e
cristiana, secondo il ministero affidato dalla Chiesa ai Lasalliani; |
 |
operare
per rinnovare la scuola, renderla aperta ai poveri come mezzo di
promozione sociale, e annunciare Gesù Cristo come via certa di
salvezza; |
 |
sapersi
aprire, oltre che alla scuola - strumento privilegiato dell'azione
lasalliana - ad altre forme educative, secondo le necessità della
Chiesa e della società; |
 |
dare
risposte adeguate alle nuove povertà. |
|
|
 |
4.
Finalità educative
4.1
Obiettivi educativi della scuola
L'azione
educativa dell'Istituto, ispirandosi ai principi della pedagogia del De La
Salle ed avvalendosi dell'esperienza vissuta e testimoniata, converge
verso l'obiettivo di "scuola di qualità" già presente nei
documenti originali in cui si raccomandava que
l'école aille bien (“che la scuola vada bene”).
A
questo fine l'Istituto si propone di:
a)
valutare
periodicamente l'azione scolastica, gli orientamenti, l'incidenza e
l'influenza dell'istituzione sul territorio;
b)
verificare
periodicamente le modalità attuative del Progetto educativo, in relazione
alle esigenze espresse dalle dinamiche evolutive sociali;
c)
aiutare
gli educatori nella formazione professionale in itinere:
acquisizione di tecnologie avanzate, condivisione di esperienze,
iniziative collegiali;
d)
attuare
modalità di formazione permanente dei docenti: con pubblicistica,
partecipazione a seminari e convegni, prodotti multimediali.
Gli
alunni sono quindi condotti ad inserirsi positivamente nel mondo degli
adulti, calibrando il percorso formativo alle esigenze concrete, espresse
o anche solo percepite, provenienti da loro, dalle loro famiglie, dalla
società, dal mondo del lavoro.
L'impegno
di chi opera nell'Istituto è quindi rivolto a:
a)
sviluppare le potenzialità per consentire a
ciascuno di realizzarsi pienamente;
b)
riconoscere le debolezze ed impegnarsi al loro
superamento;
c)
favorire
costruttivamente la competitività in un clima solidale e collaborativo;
d)
sviluppare
senso di responsabilità personale, grazie ad un giusto equilibrio tra
libertà e disciplina;
e)
mantenere
il collegamento con la realtà del mondo del lavoro e professionale, per
garantire l' indispensabile riferimento all'evoluzione dei settori
interessati.
|
4.2
Risposte ai bisogni educativi espressi dal contesto ambientale
In risposta ai bisogni
educativi delle famiglie l’Istituto offre:
a)
una
formazione culturale capace di consentire il positivo inserimento nella
società e che permetta l’ingresso nel mondo del lavoro, nonché un
efficace percorso culturale in prospettiva di studi accademici;
b)
una
formazione morale e sociale degli alunni in senso evangelico, nel pieno
rispetto della libertà di ognuno, mediante sensibilizzazione all’opera
di volontariato, momenti di riflessione condivisa, momenti di preghiera.
4.3
Contratto formativo
Per “contratto formativo”
si intende l’impegno da parte di tutta la comunità scolastica (preside,
docenti, genitori e allievi) allo sviluppo di un’etica fondata sul
rispetto reciproco e sulla costruzione di un clima di trasparenza e
fiducia per il miglior conseguimento dei fini istituzionali della scuola
così come già affermato nel “Progetto
Educativo della Scuola Lasalliana”.
|

|
5.
Organizzazione
interna
5.1 Organi
collegiali
COLLEGIO
DEI DOCENTI
Al
Collegio Docenti, composto dagli insegnanti che operano nella stessa
istituzione scolastica, è
affidato il compito di fissare gli obiettivi educativi e didattici di
tutti i Corsi operanti nell’Istituto. Il Collegio Docenti è presieduto
dal Preside e si riunisce almeno tre volte l’anno.
CONSIGLIO
DI CLASSE
Il
Consiglio di Classe coordina l’azione dei docenti all’interno di ogni
singola classe; esercita le proprie competenze in materia di
programmazione, valutazione e sperimentazione.
Il
Consiglio di Classe si raduna ordinariamente in occasione delle
valutazioni quadrimestrali e interquadrimestrali, secondo un calendario
predefinito.
CONSIGLIO
D’ISTITUZIONE
Il
Consiglio d’Istituzione è costituito dal Preside, da un rappresentante
dell’Ente gestore e dai rappresentanti del personale docente, dei
genitori, degli studenti e del personale ausiliario.
Tra
i rappresentanti dei genitori viene eletto il Presidente del Consiglio
d’Istituzione, che a sua volta nomina un segretario.
Il
Consiglio formula proposte ed esprime pareri in merito
all’organizzazione scolastica generale e all’andamento didattico dei
Corsi.
5.2 Organigramma
Collaborano nella
organizzazione e nella gestione dell'attività didattica:
a)
Il
Preside;
b)
Il
Vicario del Preside;
c)
I
Coordinatori di classe a cui viene attribuita la funzione di mantenere
efficaci rapporti all'interno del gruppo-classe e di individuare i
problemi emergenti, proponendo al Preside le possibili, migliori
soluzioni;
d)
I
Responsabili delle attività didattiche connesse all'utilizzo dei
laboratori;
e)
I
Responsabili dell’organizzazione ed attuazione di attività per gli stages
degli alunni;
f)
I Responsabili dell'orientamento;
g)
I
Referenti delle Commissioni interne per obiettivo.
5.3
Consiglio
di Direzione
La collaborazione
costante, il confronto e lo scambio propositivo tra la Scuola e
l’Istituto dei Fratelli delle Scuole Cristiane sono assicurati dal
Consiglio di Direzione, costituito da:
a)
Preside;
b)
Vicario
del Preside;
c)
Fratello
Direttore della Comunità;
d)
Fratello
Vicedirettore della Comunità;
e)
Fratello
Economo della Comunità;
f)
Responsabile di Segreteria.
e
da altre figure istituzionali con competenze specifiche, qualora
necessarie.
|

|
6.
Organizzazione dell’attività didattica
6.1
Obiettivi generali trasversali e disciplinari
Gli obiettivi
trasversali generali sono fissati annualmente dal Collegio docenti sulla base delle
seguenti tracce:
|
Per il triennio |
cognitivi |
comportamentali |
- Comunicare efficacemente utilizzando
appropriati linguaggi tecnici |
- Lavorare in gruppo |
- Leggere e interpretare testi e documenti |
- Porsi in relazione correttamente |
- Elaborarli e rappresentarli in modo efficace rispetto a differenti
finalità |
- Adattarsi a situazioni nuove |
- Documentare adeguatamente il proprio lavoro |
- Essere flessibili |
- Analizzare situazioni e rappresentarle in modo funzionale ai problemi da
risolvere |
- Essere tenaci nel perseguire gli obiettivi |
- Interpretare in modo sistematico strutture
dinamiche |
- Attivare percorsi di autoapprendimento |
- Effettuare scelte e prendere decisioni cercando ed assumendo
informazioni opportune |
- Saper ricercare ed utilizzare le informazioni |
|
6.2
Criteri
di scansione dell’attività didattica
a) Sotto il
profilo della scansione dell'anno scolastico, il Collegio dei docenti ha
adottato la divisione dei periodi di studio in quadrimestri, ritenendola
funzionale all’organizzazione dell’attività didattica;
b) Verrà fatta pervenire alle famiglie, oltre alla
valutazione quadrimestrale, un'informativa interperiodale sulla situazione
scolastica e disciplinare dei figli;
c) L'unità oraria di insegnamento è di 50 minuti, in
relazione al notevole numero di ore scolastiche presenti nel curricolo di
studio. Ciò favorisce la possibilità di mettere a disposizione degli
studenti attività extrascolastiche per l'apprendimento;
d) L’orario scolastico, articolato su cinque giorni
settimanali (sabato libero), è organizzato come segue:
-
Ingresso:
ore 08.00
-
Inizio
lezioni: ore 08.05 – 2 intervalli: ore 10,30-10,45 e ore 12,25-12,35
-
Uscita:
ore 13,15 e 14,15 a seconda dei Corsi e delle classi |
6.3
Valutazione
Per
la verifica e la valutazione dell'apprendimento, il Collegio dei docenti
ha assunto le seguenti decisioni operative:
a)
utilizzare
la scala di misurazione assegnando i voti da 2 a 10/10, secondo le
direttive ministeriali;
b)
assumere
come riferimento per la misura dell'apprendimento i livelli di giudizio
indicati nelle seguenti tabelle:
|
livello di conoscenza |
voto |
Conosce e sa elaborare in
modo articolato ed approfondito le tematiche proposte esprimendosi con un
linguaggio ricco e preciso |
9
- 10 |
Conosce e sa elaborare
autonomamente sul piano linguistico e concettuale |
8 |
Ha lievi incertezze sul
piano dell'elaborazione concettuale e linguistico - espressiva |
7 |
Conosce e sa sintetizzare le
conoscenze ma deve essere guidato |
6 |
Dimostra conoscenze
frammentarie e superficiali |
5 |
Dimostra conoscenze scarse e
disorganizzate |
4 |
Si dimostra quasi totalmente
privo delle conoscenze richieste |
3 |
Si dimostra completamente
privo delle conoscenze richieste |
2 |
|
livello di applicazione |
voto |
Applica procedure e
conoscenze senza errori, anche in lavori nuovi e complessi |
9
- 10 |
Possiede la capacità di
applicare i contenuti e le procedure acquisite anche in lavori articolati,
presentando tuttavia lievi incertezze |
8 |
Commette lievi imprecisioni nell'applicazione di contenuti e
procedure
|
7 |
Sa applicare conoscenze e
procedure in compiti semplici senza errori significativi |
6 |
Applica conoscenze e
procedure con lievi errori e deve essere guidato |
5 |
Applica conoscenze e
procedure di base in compiti semplici, commettendo errori |
4 |
Non riesce ad applicare le
conoscenze e le procedure neppure se guidato |
3 |
Dimostra di mancare
totalmente di capacità di applicazione e sviluppo delle conoscenze e
delle procedure elaborative |
2 |
|
livello di analisi e sintesi |
voto |
Padronanza nel cogliere ed
organizzare autonomamente gli elementi di un insieme e di stabilire
relazioni in modo appropriato |
9
- 10 |
Capacità di cogliere ed
organizzare le conoscenze e le procedure acquisite in modo autonomo, con
lievi frammentazioni |
8 |
Capacità di effettuare
analisi e sintesi sulle conoscenze, pur con lievi imprecisioni |
7 |
Capacità di effettuare
analisi ed acquisizione di autonomia di sintesi se guidato |
6 |
Capacità di effettuare
analisi parziali, presentando però imprecisioni nelle operazioni di
sintesi, delle conoscenze e delle procedure |
5 |
Possibilità di effettuare
analisi parziali in ambiti comunque semplici, presentando imprecisioni
nelle abilità di sintesi |
4 |
Scarsa capacità nel
compiere analisi anche parziali o guidate e scarsa autonomia di sintesi |
3 |
Dimostra di non possedere
capacità sintetiche e non appare in grado di effettuare analisi corrette |
2 |
|
6.4
Criteri concordati per la promozione scolastica
Il
Collegio dei docenti, in ordine alla promozione scolastica, e secondo le
indicazioni ministeriali, ha assunto i seguenti criteri:
a)
i
risultati delle verifiche sommative;
b)
il
superamento dei debiti formativi;
c)
i
progressi evidenziati nel corso dell’anno;
d)
l’assiduità,
la partecipazione, l’interesse e l’impegno personale;
e)
la
capacità di autonomia nel lavoro scolastico;
f)
l’acquisizione
di competenze specifiche nel lavoro in gruppo.
|
6.5 Attività di recupero,
sostegno e potenziamento
a) Attività
di studio guidato in tempo extrascolastico (quattro pomeriggi settimanali
facoltativi, in orario 14.45 – 16.15 o 14 – 15,30 per favorire le
esigenze degli alunni, d’intesa con il docente di classe);
b) Sportello
permanente di sostegno e di recupero (obbligatori, con orario c.s. , sotto
la guida dei docenti). |
6.6
Strumenti didattici utilizzati
a)
Laboratori
di Informatica per tutte le attività inerenti le discipline
professionalizzanti e per l'insegnamento delle lingue;
b)
Accesso
alla Sala Multimediale, con utilizzo guidato di CD-Rom, VHS, DVD, TV
satellitare;
c)
Lavagne
luminose;
d)
Disponibilità
all'accesso guidato in Internet;
e)
Consultazione
in biblioteca e accesso al prestito di opere in lettura.
|
6.7 Attività
parascolastiche
a)
Corsi di
lingua inglese per gli alunni del triennio Geometri (2 ore in orario
curricolare per 3a e 4a; pomeridiane facoltative su
richiesta per la 5a);
b)
Corsi di Informatica specifici per i singoli indirizzi.
6.8
Attività extrascolastiche
a)
Visite d’istruzione;
b) Spettacoli
teatrali;
c) Mostre
d’arte;
d)
Attività
sportiva:
-
Tornei interni di calcetto e pallavolo
-
Organizzazione della Giornata della Neve;
-
Nuoto settimanale presso la Piscina del Collegio S.
Giuseppe di Torino;
-
Partecipazione a gare e tornei tra gli Istituti
cittadini.
|
6.9 Orientamento
Al fine di indirizzare e supportare gli allievi delle classi finaliste
nella scelta della strada da seguire conseguito il diploma, l’Istituto
propone degli incontri con la partecipazione di responsabili universitari
dei principali corsi di laurea e post-diploma.
Inoltre, al termine del quarto anno, l’Istituto organizza dei tirocini
formativi di orientamento (stage)
finalizzati a:
a)
conoscere
l’applicazione delle nozioni teoriche studiate;
b)
osservare
la complessità del mondo del lavoro;
c)
conoscere
gli aspetti organizzativi di un’azienda o di uno studio professionale;
d)
l’inserimento
nel mondo del lavoro;
e)
il
conseguimento di crediti formativi.
In relazione a questo, il Collegio dei Docenti nomina un responsabile
per l’orientamento il quale si occupa di ricercare la collaborazione di
aziende e studi professionali, di monitorare lo svolgimento dello stage
stesso e di predisporre la
relazione finale che deve essere presentata ai Consigli di Classe.
|

|
7.
Indirizzi di studio |
 |
Istituto Tecnico per
Geometri (ITG)
II
corso per l'acquisizione del diploma di Geometra mira a far conseguire un
titolo spendibile in tutte le attività connesse con i problemi
dell'edilizia e del settore immobiliare, per le attività di progettazione
e di controllo, con particolare attenzione alle esigenze di difesa
dell'ambiente e di recupero edilizio.
7.1
Attività integrative e parascolastiche
a)
Visite
guidate a cantieri edilizi, centri produttivi di materiali per l'edilizia
ed agli uffici
del Catasto;
b)
Visite
a strutture produttive del settore agricolo ed agro-alimentare;
c)
Sopralluoghi
a tracciati stradali in vista della redazione dei diversi progetti;
d)
Corsi
di informatica su programmi Office – Autocad – Allplan – Dolmen;
e)
Seminari
a tema: protezione civile, sicurezza sul lavoro, normative prevenzione
incendi;
f)
Possibilità di prosecuzione del corso di Lingua
Inglese nel terzo e quarto anno e quinto anno.
7.2
Modalità di distribuzione del monte ore annuale complessivo del curricolo
e di quello di ciascuna disciplina
II quadro
orario complessivo e quello di ciascuna disciplina sono conformi alle
indicazioni ministeriali.
Nello
spirito dell'autonomia, l’Istituto ha apportato alcune modifiche al
monte ore annuale, intanto per inserire 2 ore di Inglese in orario
curricolare in 3a e 4a Geometri, e poi per poter
utilizzare il 15% del monte ore complessivo per attività integrative che,
nella misura del possibile, saranno individuate anche con il supporto di
consulenti esterni, attraverso un continuo e più approfondito confronto
con il territorio ed il mondo del lavoro e delle professioni.
|
7.3
Modalità di strutturazione dei percorsi: moduli - unità didattiche
I percorsi didattici si
articolano in moduli ed unità didattiche per meglio rispondere alle
esigenze di una scuola in evoluzione ed una più proficua integrazione
disciplinare.
7.4
Quadro orario
ITG
|
Materie |
III |
IV |
V |
Religione |
1 |
1 |
1 |
Lingua
e lettere italiane |
3 |
3 |
3 |
Storia
ed Educazione civica |
2 |
2 |
2 |
Inglese |
2 |
2 |
* |
Matematica |
4 |
3 |
|
Fisica |
2 |
|
|
Chimica |
2 |
|
|
Tecnologia
rurale |
3 |
|
|
Economia
e contabilità |
3 |
2 |
|
Estimo |
|
2 |
5 |
Costruzioni |
3 |
4 |
6 |
Tecnologia
delle costruzioni |
2 |
3 |
3 |
Topografia |
4 |
6 |
6 |
Elementi
di diritto |
|
2 |
3 |
Educazione
fisica |
2 |
2 |
2 |
Totale |
33 |
32 |
31 |
* Opzionale |
 |
Istituto Tecnico per il
Turismo (ITT)
(Progetto assistito ITER)
Il
Progetto assistito ITER (attivato nell’a.s. 2001-2002) è stato proposto
dal Ministero dell’Istruzione (MIUR) nell’ambito dei progetti
coordinati e assistiti che hanno anticipato la riforma della scuola
superiore.
L’ITER
si caratterizza per una maggior attualizzazione delle materie
tecnico-pratiche ed un approfondimento di quelle umanistiche, ponendosi
così all’avanguardia nel panorama della formazione degli operatori
della nuova Europa.
Il
corso per l'acquisizione del diploma di Tecnico del Turismo è orientato
alla formazione di operatori esperti del settore con capacità
organizzative e gestionali legate alle problematiche del turismo e del
territorio, con particolare riferimento a quello in cui si inserisce
l’Istituto. Una formazione dinamica per un tecnico che dovrà operare in
un ambito in continua evoluzione al servizio di “persone in
movimento”.
7.5
Attività integrative e parascolastiche
a)
Visite
didattiche ad aziende operanti nel settore turistico;
b)
Incontri
con esperti ed operatori dei settori specifici;
c)
Viaggi
di studio;
d)
Stages
nel corso del triennio;
e)
Visite
relative a settori tecnici, aziendali, artistici e a fonti di reperimento
dati;
f)
Partecipazione ad attività congressuali e ad altre
manifestazioni turistiche;
g)
Corsi
di informatica su programmi Office.
7.6
Modalità di distribuzione del monte ore annuale complessivo del curricolo
e di quello di ciascuna disciplina
II quadro orario complessivo e quello di ciascuna
disciplina sono conformi alle indicazioni ministeriali.
Nello
spirito dell'autonomia, l’Istituto ha apportato alcune modifiche al
monte ore annuale per poter utilizzare il 15% del monte ore complessivo
per attività integrative che, nella misura del possibile, saranno
individuate anche con il supporto di consulenti esterni, attraverso un
continuo e più approfondito confronto con il territorio ed il mondo del
lavoro e delle professioni.
In
Quinta Turistico è attivato uno “stage” obbligatorio sui due
quadrimestri, con finalità di preparazione alla professione di tecnico
del turismo, in orario definito ogni anno e che può richiedere la
presenza degli alunni anche al sabato mattina, coordinato dal docente di
Discipline Turistiche e da un esperto di settore che lo gestisce
operativamente.
|
7.7
Modalità di strutturazione dei percorsi: moduli - unità didattiche -
progetti
I
percorsi didattici si articolano in moduli ed unità didattiche per meglio
rispondere alle esigenze di una scuola in evoluzione ed una più proficua
integrazione disciplinare.
L’Istituto
ha riconosciuto nel lavoro su progetti uno degli strumenti più
interessanti e validi per coniugare i due aspetti della formazione. Ne
deriva l’attivazione di un’area di progetto: uno spazio ritagliato
nell’attività didattica, in cui si simula una situazione reale di
attività, utilizzando conoscenze e competenze disciplinari.
Il
risultato dell’attività si concretizza in un prodotto che può avere le
forme più diverse: progetto,
testo, spettacolo, esposizione, CD, videocassetta, sito INTERNET.
7.8
Quadro orario
ITT
|
Materie |
III |
IV |
V |
Religione |
1 |
1 |
1 |
Lingua
e lettere italiane |
3 |
3 |
3 |
Storia |
2 |
2 |
2 |
Inglese |
4 |
3 |
4 |
Francese |
4 |
3 |
4 |
Spagnolo |
3 |
4 |
3 |
Arte
e territorio |
2 |
2 |
2 |
Matematica
e informatica |
3 |
3 |
3 |
Geografia
del turismo |
2 |
2 |
2 |
Discipline
turistiche e aziendali |
3 |
5 |
4 |
Diritto
e Legislazione turistica |
4 |
3 |
3 |
Educazione
fisica |
2 |
2 |
2 |
Totale |
33 |
33 |
33 |

|
8.
Regolamento
8.1
LA GIORNATA SCOLASTICA
1. L’entrata
in aula è fissata alle ore 8.00. A tale ora gli alunni con i docenti
devono trovarsi nelle rispettive aule per iniziare le lezioni alle ore
8.05. Gli eventuali ritardatari sono ammessi in classe solo se muniti
della richiesta scritta, redatta sull’apposito libretto e firmata dai
genitori. In assenza di tale richiesta scritta, gli alunni che ritardano
oltre tale orario non sono ammessi alla prima ora di lezione e possono
essere autorizzati all’ingresso solo con permesso scritto del Preside,
dopo che la scuola avrà provveduto ad avvisare la famiglia.
2. L’ingresso a scuola e nelle aule deve avvenire in modo ordinato, senza
schiamazzare o causare rumori eccessivi.
3. Gli alunni sono tenuti a portare in classe l’occorrente per lo
svolgimento delle lezioni fin dalla prima ora; non è consentito
allontanarsi dall’aula per prelevare materiale didattico. Al termine
delle lezioni, gli alunni avranno cura di non lasciare i propri libri,
quaderni ecc., incustoditi nelle aule o altrove; l’Istituto non risponde
dello smarrimento o del furto di alcun oggetto che sia stato lasciato
incustodito. È vietato portare a scuola
qualunque oggetto che possa arrecare danno a sé, agli altri e alle
strutture.
4. Nelle prime due ore di lezione gli alunni non possono essere autorizzati
ad uscire dall’aula per recarsi ai servizi se non in casi del tutto
eccezionali. Durante le ore di lezione, i docenti possono autorizzare gli
alunni ad uscire dalla classe solo per reali esigenze e solo un alunno
alla volta.
5. Per tutta la durata delle lezioni, intervalli compresi, nessun alunno può
allontanarsi dalla scuola. L’Istituto declina ogni responsabilità nel
caso in cui un alunno si allontani arbitrariamente eludendo la vigilanza
degli insegnanti o del personale addetto.
6. Durante il cambio dell’ora, gli alunni non possono uscire dall’aula.
Qualora si verifichino ritardi all’inizio delle lezioni, per impedimento
del docente o altre cause, gli alunni sono tenuti ad attendere
all’interno dell’aula in atteggiamento disciplinato.
7. Il primo intervallo ha la durata di 15 minuti, dalle ore 10.30 alle ore
10.45; il secondo dalle 12,25 alle 12,35
8. Durante l’intervallo gli alunni sostano nel cortile interno
dell’Istituto o nei corridoi, non nelle aule, vigilati dai docenti di
turno. Al termine dell’intervallo, gli alunni sono tenuti a trovarsi già
in aula.
|
8.2
ASSENZE E GIUSTIFICAZIONI
1. Gli
alunni sono tenuti a giustificare le assenze ed i ritardi, con documento
firmato da un genitore o da chi ne fa le veci. La firma della persona che
giustifica deve essere identica a quella modello apposta sul libretto
delle giustificazioni.
2.
L’alunno rimasto assente per più di cinque giorni consecutivi è
tenuto a presentare, unitamente alla giustificazione, secondo le vigenti
norme, un certificato medico se l’assenza è dovuta a motivi di salute;
deve essere accompagnato dal genitore se l’assenza è dovuta a motivi di
famiglia.
3.
Le autorizzazioni a posticipare l’entrata o ad anticipare
l’uscita, che saranno concesse solo per comprovati motivi, devono essere
preventivamente rilasciate dalla Presidenza, su richiesta del genitore.
4.
Le assenze ingiustificate ed i frequenti ritardi sono oggetto di
richiamo disciplinare.
Le
giustificazioni devono essere sottoscritte dal genitore anche quando ne
sia stato dato preavviso telefonico. In ogni caso l’Istituto può non
ritenere validi i motivi addotti, quando questi siano inattendibili.
|
8.3
NORME DI COMPORTAMENTO
1.
È
dovere degli alunni tutelare e difendere il buon nome dell’Istituto,
comportandosi con dignità e compostezza anche nel linguaggio, in
qualunque ambiente vengano a trovarsi. Il turpiloquio e la bestemmia sono
passibili di provvedimenti disciplinari.
2.
Gli alunni sono tenuti a comportarsi correttamente
nell’osservanza delle norme comuni, mantenendo costantemente, sia
all’interno che nelle vicinanze della scuola, un contegno rispondente a
dignità, serietà e rispetto verso tutti.
3.
Il saluto ai docenti e agli addetti all’Istituto è forma di
cortese comunicazione.
4.
L’abbigliamento deve essere adeguato alla serietà
dell’ambiente scolastico. Sono da evitare forme di abbigliamento e di
ornamento non adeguate (minigonne eccessive, trasparenze, capigliatura
incolta, “jeans” strappati, “shorts”, ciabatte …). Inoltre
l’alunno deve provvedersi della tenuta indicata dagli insegnanti di
Educazione fisica.
5.
È
vietato usare durante le attività scolastiche apparecchi radio,
“walk-man”, telefoni cellulari o qualunque altro apparecchio simile, e
oggetti di valore. L’uso improprio di tali apparecchi è soggetto a
sanzioni disciplinari. L’Istituto non assume alcuna responsabilità per
eventuali smarrimenti o sottrazioni.
|
8.4
USO DEGLI SPAZI E DELLE ATTREZZATURE
1.
In ottemperanza alle norme di legge, è
assolutamente vietato fumare entro qualunque locale della scuola.
2.
Nelle aule, nei laboratori e in palestra non è
permessa la consumazione di cibi o bevande. Negli intervalli delle lezioni
funziona il servizio bar.
3.
Gli alunni sono tenuti al rispetto di tutto il
materiale didattico, degli ambienti e degli arredi. È
vietato deturpare i banchi, i muri, le porte o qualunque altra
suppellettile. In caso di danni, il responsabile è tenuto al risarcimento
ed è sottoposto a provvedimenti disciplinari.
4.
In classe ogni alunno deve occupare in modo
corretto il posto assegnatogli, di cui è responsabile, conservando in
ordine i libri, i quaderni e gli altri oggetti scolastici.
5.
Gli alunni sono tenuti ad osservare le norme
igieniche elementari, lasciando i servizi puliti e non gettando nei WC, o
nei lavabi, oggetti che possono causarne l’otturazione.
6.
È
vietato gettare materiale di rifiuto o altro per terra o fuori dalle
finestre. Servirsi degli appositi contenitori.
7.
I laboratori e le aule speciali sono usati dagli
alunni sotto la guida del docente responsabile, il quale si avvarrà della
collaborazione dell’assistente di laboratorio. L’uso dei laboratori da
parte delle classi è coordinato attraverso un orario stabilito
all’inizio di ogni anno scolastico.
8.
Per lo svolgimento delle lezioni di educazione
fisica, gli alunni si recano in palestra accompagnati dal docente,
mantenendo un comportamento corretto e responsabile. Le lezioni possono
svolgersi anche in classe e in cortile, secondo le attività programmate e
le condizioni atmosferiche.
9.
È
possibile, presso l’Istituto, usufruire della fotocopiatrice secondo
l’orario stabilito.
10. È
vietato l’uso dell’ascensore da parte degli alunni, salvo casi
particolari.
11. Non è consentito agli alunni l’accesso e il
parcheggio di alcun veicolo nel cortile dell’Istituto.
|
8.5
RELAZIONI
CON LA PRESIDENZA, I DOCENTI, LA SEGRETERIA
1.
Gli alunni che desiderino conferire con la Presidenza, con la
Segreteria e con i singoli Docenti, possono farlo durante l’intervallo,
prima dell’inizio delle lezioni o al termine delle stesse.
2.
Ogni classe elegge il proprio rappresentante degli alunni, il quale
svolgerà funzioni di interlocutore e portavoce, con Docenti e Presidenza,
per eventuali problemi, proposte o richieste.
3.
I genitori possono conferire con la Presidenza tutti i giorni, in
orario di servizio, previa comunicazione. Al colloquio può essere ammesso
a partecipare l’alunno. I genitori possono inoltre conferire con i
singoli docenti nei giorni e nelle ore di ricevimento stabilite e
comunicate mediante affissione all’albo. Al colloquio può essere
ammesso a partecipare l’alunno. Sono previsti alcuni incontri annuali
(in orario preserale) tra i genitori e i docenti di ogni singola classe.
4.
Le comunicazioni scuola -
famiglia avvengono tramite telefono, fax, avvisi scritti inviati a mezzo
posta o affidati agli alunni che hanno l’obbligo di consegnarli ai
genitori.
5.
La segreteria riceve il pubblico secondo l’orario
stabilito e comunicato mediante affissione all’albo.
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8.6
PROVVEDIMENTI DISCIPLINARI
1.
Possono essere assoggettati a sanzioni disciplinari, stabilite
dalla vigente normativa, gli alunni che abbiano violato una o più norme
del presente regolamento e che comunque, con il loro comportamento,
abbiano offeso la disciplina, la dignità, il decoro e la morale entro e
fuori la scuola.
2.
Qualunque danno causato dall’alunno, per dolo o incuria, dovrà
essere interamente risarcito e potrà dar luogo a provvedimenti
disciplinari.
3.
Gli alunni che presentino un comportamento non rassicurante, a
giudizio insindacabile del Consiglio di classe, possono non essere ammessi
a visite guidate di istruzione, organizzate dall’Istituto.
4.
Contro le sanzioni disciplinari è ammesso ricorso, secondo le
vigenti disposizioni, da parte degli alunni e/o dei loro genitori, entro
15 giorni dalla comunicazione dell’irrogazione.
5.
Per tutto quanto non espressamente previsto dal presente
Regolamento, si fa riferimento alle vigenti norme di legge. La Presidenza
confida nel senso di responsabilità e nella collaborazione di tutti,
affinché vi sia un reale progresso, sia nella crescita interiore che
nella preparazione culturale e professionale e perché si possa
proficuamente lavorare in un clima sereno e basato sulla stima reciproca.
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9.
Servizi direttivi e amministrativi
9.1 Direzione e Presidenza
Il
Direttore e il Preside ricevono nei giorni di scuola, preferibilmente su
appuntamento.
9.2 Segreteria e
Amministrazione
La Segreteria e
l’Amministrazione sono aperte dal lunedì al venerdì dalle ore 8.00
alle ore 13.00; al sabato dalle ore 8.30 alle ore 12.30.
9.3 Portineria
Il servizio di portineria è
assicurato con orario continuato dalle ore 7.30 alle ore 19.30.
9.4 Libri scolastici
Per facilitare gli alunni nel
reperimento dei testi scolastici, l’Istituto organizza un servizio di
prenotazione e distribuzione libri.
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